![](https://staging.associazioneitalianaformatori.it/wp-content/uploads/2023/07/Orientamento-750x420.jpeg)
Orientamento scolastico: il delicato ruolo dei docenti
La Comunità di Pratica per la scuola AIF, nell’anno 2002/2023, ha proposto momenti di condivisione e riflessione delle esperienze, i quali si sono concretizzati in incontri dedicati a temi specifici. Nel mese di novembre il tema è stato quello dell’orientamento.
In particolare, ci si è soffermati sull’orientamento scolastico, con la finalità di analizzare le modalità di integrazione tra l’orientamento informativo e quello formativo.
L’orientamento, infatti, non deve essere solo considerato come strumento di passaggio, ma come un’attività strutturata e messa in atto durante tutto il percorso di studi e per tutti gli ordini di scuola.
Il tema, inoltre, è strettamente legato a quello della dispersione scolastica, in quanto un mancato o non concreto supporto può sfociare in una difficoltà nella successiva scelta del percorso scolastico e/o professionale. Tale fenomeno, infatti, non interessa solo alunni con background migratorio o con status socio economico culturale basso, ma sono coinvolti tutti coloro i quali faticano nel concretizzare la propria scelta e, soprattutto, nel riconoscere le proprie potenzialità.
I momenti di natura informativa si rendono necessari per poter offrire agli studenti un ventaglio adeguato di scelte scolastiche e professionali, in particolare, quando ci si riferisce ai passaggi da un grado di scuola all’altro, ma è oltremodo necessario che tali attività si integrino con quelle di natura formativa, affinché vi possa essere una piena consapevolezza relativamente alla scelta.
La scuola deve lavorare sulle competenze di base e specifiche, ma anche individuare le attitudini e le competenze trasversali degli studenti, non da ultime quelle acquisite anche in contesti extrascolastici.
Il lavoro sulla didattica orientativa permette di legare l’orientamento allo sviluppo della persona, alla presa di coscienza delle proprie capacità, alla riflessione consapevole rispetto alla scelta.
Inoltre, bisogna considerare le difficoltà dovute ad un periodo di incertezza e di cambiamento coma quello rappresentato dal periodo adolescenziale, pertanto non può bastare declinare la corretta corrispondenza tra competenze e mondo del lavoro, anche perché la stessa realtà è in continuo cambiamento.
Per tale ragione, l’orientamento non ha lo scopo di tracciare percorsi, ma di supportare gli alunni nel riconoscere le proprie competenze, primo passo per riconoscere sé stessi e confrontarsi con la realtà.
I docenti hanno un ruolo fondamentale, in quanto devono non solo formarsi e progettare attività di natura informativa, ma hanno l’arduo compito di soffermarsi sulla progettazione di attività di didattica orientativa che pongano attenzione allo sviluppo delle life skills e che possano integrarsi con le proprie materie d’insegnamento.
Risulta importante, ma anche estremamente delicato, strutturare attività con l’utilizzo di metodologie didattiche che si integrino con lo sviluppo delle competenze e ciò richiede un forte spirito critico, una buona progettualità e condivisione di intenti con il gruppo di lavoro, accompagnate anche da una buona capacità di ascolto e di empatia.
Compito arduo ma non impossibile per i docenti che per primi svolgono la propria attività con spirito critico, con una osservazione costante e con una progettualità che affondi le proprie radici nella oggettività.
Altro argomento di discussione è stato quello relativo al Consiglio orientativo, soprattutto nel passaggio dalla scuola secondaria di I grado a quella di II grado. Il Consiglio Orientativo, infatti, sebbene non sia vincolante, spesso non è condiviso dalle famiglie e dagli alunni.
Bisognerebbe operare una seria riflessione sull’argomento, che abbia quale base quella della condivisione. E’ molto rischioso proporre un Consiglio solo al termine del percorso scolastico, cioè nel momento del passaggio da un grado di scuola all’altro, in quanto ciò può portare anche a delle incomprensioni, soprattutto legate al tema delle aspettative dell’alunno e delle famiglie.
Il Consiglio orientativo, quindi, deve prendere vita attraverso la riflessione costante con gli studenti e con le famiglie durante l’intero percorso di studi e deve essere il prodotto di un progetto condiviso e in itinere, che porti ad una maggiore consapevolezza e conseguentemente a minori difficoltà nella scelta.
Le suggestioni emerse durante la Comunità di Pratica hanno dato spazio ad una profonda riflessione, non da ultima la necessità di formazione dei docenti, sia dal punto di vista metodologico/progettuale, che per quanto concerne le possibilità in termini di offerta formativa e non.
Pertanto il ruolo dei docenti è oltremodo delicato e l’auspicio è che essi possano essere il valore aggiunto di ciascun studente, strutturando percorsi di accompagnamento e attività che facciano emergere lo spirito critico, la metacognizione, ma soprattutto, la metariflessione, la quale permette di attivare la consapevolezza e costante rielaborazione, dando vita, a sua volta, a nuovi significati.
![](https://staging.associazioneitalianaformatori.it/wp-content/uploads/2023/07/Ilaria-Basile.png)
Ilaria Basile
Formatrice e docente. Si è occupata di selezione e gestione del personale, progettazione e coordinamento di percorsi formativi, orientamento, tutor in presenza e on line. Formatrice in corsi professionali e per docenti. Dal 2020 docente in distacco presso Ufficio Scolastico di Milano per l’area Orientamento, riorientamento e mondo del lavoro.
E-mail: ilaria.basile79@gmail.com