Quelle lezioni alle 18 in via salaria…
Dalle 18 alle 20. Per agevolare gli studenti lavoratori e … eliminare scuse per non frequentare. Le lezioni di Mimmo De Masi alla Sapienza non avevano però bisogno di nessun obbligo: erano uno spettacolo! Il metodo delle storie di vita spiegato ed applicato al tempo stesso. Certo, speravi con tutto il cuore di non essere il bersaglio di quella lezione. Ogni lezione aveva una “vittima” intorno alla quale si attorcigliava il racconto. In una lezione in cui si voleva spiegare che tutte le tecnologie di cui ora disponiamo potrebbero essere valutate in termini di quanti schiavi avremmo avuto a disposizione in epoche passate: l’ascensore 4 schiavi, la lavatrice uno, etc… Così capitava che uno studente che alla domanda “chi di voi aiuta nei lavori domestici?” non aveva alzato la mano dovesse rispondere alla successiva: “perché lei non aiuta in casa?”. Lo studente, inconsapevole del guaio in cui si stava cacciando, rispose: “perché viene una signora a pulire”. Gli occhi vispi di Mimmo sopra la barba bianca si accesero ancor di più! “Ah! Lei ha la cameriera!!!” e lo studente “no, è la classica signora delle pulizie che viene un paio di volte a settimana!”. De Masi: “Classica? Alzino la mano quanti hanno la CLASSICA signora che viene in casa!!!”. Solo un 10% alzò la mano e il ragazzo capì che la sua classe era un po’ diversa da come pensava. E poi, la proposta in un’altra occasione di fare una passeggiata tutta la classe per capire come l’architettura “parlasse” al cittadino: confrontare la leggerezza e il bello superfluo e meraviglioso del quartiere Coppedè con il Palazzaccio che affermava il potere sovrastante delle Istituzioni o l’architettura di Piacentini con forme dritte come le schiene dei fascisti che aspettano i treni in orario (speriamo di sola andata…). De Masi raccontava che dormiva tre ore a notte (una pennichella alle 19 “liberava” la notte per leggere tanti libri…).Amava l’insegnamento. Una volta in una Reunion degli alunni LUISS disse: “Spesso i sociologi del lavoro classificano i lavori in base a ciò che fai. Vi propongo invece di classificarli in base a “CON CHI” lavori. La cosa peggiore è chi lavora con i morti… poi chi lavora con chi soffre negli ospedali etc… salendo, chi lavora con chi si diverte. In fondo la signora che viene da voi a fare pilates nel peggiore dei casi sarà preoccupata della cellulite… Infine, all’apice della bellezza: lavorare con chi apprende”. E la bellezza, l’estetica non era secondaria per Mimmo! Chi ricorda le tesi dei suoi studenti con formati non A4 e con immagini di copertina bellissime. Il post-moderno è femmina! Affermava, reclamando più gusto estetico. E ti viene in mente l’auditorium di Ravello dove organizzava d’estate eventi incredibili con vista mozzafiato sulla costiera. L’emozione e la regola.
Luigi De Bernardis
PhD in Managementc, è Responsabile dell’Academy interna in Consob. Sociologo, allievo del Prof. Federico Butera, in precedenza è stato formatore professionista nel Gruppo Tesi su tematiche organizzative. Ha pubblicato testi organizzativi con Franco Angeli e paper sull’identità organizzativa su journal internazionali. E’ anche Coordinatore della Scuola Nazionale Federale FSI per istruttori e dirigenti.
E-mail: luigidebernardis@gmail.com