“Learning Sciences & Digital Tecnologies”: esplorando il rapporto tra nuove tecnologie e processi educativi
In un contesto formativo in continua evoluzione, il connubio tra scienze umane e scienze dure riveste un ruolo sempre più centrale nei processi di apprendimento. Per esplorare le sfide, le opportunità e le prospettive di questa nuova dimensione multidisciplinare, la Delegazione AIF Emilia Romagna ha recentemente organizzato il webinar “Learning Sciences & Digital Tecnologies” (LESDIT), incentrato sull’omonimo dottorato di ricerca, coordinato dal Prof. Pier Cesare Rivoltella dell’Università di Bologna. Ripercorriamo insieme “qual è l’idea alla base di questo dottorato di ricerca, da dove nasce e quali sono gli obiettivi”, usando le parole dell’introduzione al webinar della Presidente della Delegazione regionale Emilia Romagna Daniela Cevenini.
Il LESDIT, come raccontato dal Prof. Pier Cesare Rivoltella, è uno dei dottorati di interesse nazionale attivi nel nostro paese – “un dottorato di interesse nazionale si differenzia da un normale dottorato perché non è attivato all’interno di un singolo ateneo, ma nasce dalla collaborazione di una rete più ampia” – in questo caso parliamo di ben 32 atenei, su tutto il territorio nazionale, che operano grazie anche al supporto dei fondi del PNRR, che fino al 2025 contribuiranno a sostenere finanziariamente le borse di studio che ogni anno vengono messe a disposizione dei dottorandi.
L’idea alla base del dottorato può essere descritta come “un progetto per umanizzare la tecnologia”: un dottorato con una marcata trasversalità interdisciplinare, composta da studiosi che provengono dalle scienze dure e dalle scienze umane e sociali, come avviene per i due dottorandi dott. Enrico Orsenigo e dott.ssa Chiara Locatelli, che nel corso del webinar hanno presentato la loro esperienza di ricerca.
Una “comunità di pratica professionale”, dunque, composta da intelligenze e competenze diverse, che lavorano insieme per creare condizioni di sviluppo e di analisi tali da essere in grado di “sottrarre le tecnologie al tecnicismo, per restituirle ad una visione globale, profondamente umana, del mondo e delle tecnologie stesse”.
Non soltanto conoscenze e competenze disciplinari, metodologiche e transdisciplinari, ma anche una formazione umana, una formazione etica, una dimensione forte di comunità, in linea con tutta una serie di ricerche e di approfondimenti, di interesse comune, che si muovono nella direzione di una “umanizzazione della tecnologia”.
Un tema quest’ultimo al centro del dibattito, in un’epoca in cui si vive fortemente il timore che l’uomo possa essere in qualche modo “sovrastato dalla tecnologia e dalle macchine”, superato e forse anche sostituito dall’intelligenza artificiale.
In questo contesto, diventa del tutto evidente come umanizzare la tecnologia possa aiutare a vederla, correttamente, come “un amplificatore delle competenze”. L’estensione dell’umana intelligenza, attraverso dati e algoritmi, diventa quindi strumento di aiuto e supporto, anche in ambito formativo e nei processi di apprendimento e di misurazione. Un tema, a ben vedere, particolarmente sentito in tutte le professioni intellettuali, nelle quali ad esempio i l ricorso a strumenti di AI generativa può effettivamente richiamare un rischio più ampio, legato alla tutela del diritto d’autore.
Su queste competenze trasversali, tra scienze dure e scienze umane, il dottorato si sviluppa attraverso tre indirizzi, che si occupano rispettivamente di:
- E-Teaching ed E-Learning (ETEL): il cui focus è la didattica online ed il supporto delle tecnologie nei processi didattici, di insegnamento e di apprendimento;
- Apprendimento potenziato dalla Tecnologia (TEL-ATE): all’interno del quale, in particolare, gli ingegneri informatici sviluppano anche l’implementazione di soluzioni tecnologiche e lo sviluppo di sistemi che possano favorire l’apprendimento in ambito educativo;
- Nuove Alfabetizzazioni e Cittadinanza digitale (NELIT): indirizzo denominato anche “New Literacies and Digital Citizenship”, che invece riguarda tutto ciò che attiene alle nuove competenze digitali.
Tra questi obiettivi di ricerca, i lavori presentati dai dottorandi aiutano a comprendere meglio il senso profondo dell’attività di studio, offrendo, ad esempio, l’approfondimento accademico del ruolo “educativo” svolto dalla letteratura, nella costruzione del rapporto tra quest’ultima e le scienze umane, raccordandolo con il ricorso alle tecnologie digitali o all’intelligenza artificiale: ecco come Chat GPT diventa, nelle giuste mani, uno strumento di orientamento narrativo per giovani adolescenti secondo Enrico Orsenigo.
Ma come rendere le scienze interessanti, coinvolgenti e, soprattutto, accessibili a tutti gli studenti? Per Chiara Locatelli un secondo ambito di ricerca – ci racconta – riguardi come la creazione di ambienti di apprendimento multimediali e multimodali possa rappresentare la risposta adeguata a queste esigenze: un museo digitale, ad esempio, utilizzando una “pluralità di linguaggi e di media” è in grado di adattarsi ai diversi stili di apprendimento, di coinvolgere il visitatore che può interagire con gli oggetti museali, trasformandosi in un vero e proprio “partner dell’istituzione culturale” in grado di co-creare una conoscenza scientifica condivisa (approccio STEAM).
“Antagonismi Complementari” dunque – definizione di Edgar Morin (cfr. “Per una teoria della crisi”, Armando Editore, 2017) ripresa felicemente da Daniela Cevenini e tema scelto per il mandato della Delegazione AIF Emilia Romagna – da individuare tra le scienze dure e le scienze morbide e sociali, a supporto di un nuovo modello che educatori e formatori dovranno imparare ad integrare, per costruire e sviluppare le competenze di domani.
Tra pilastri fondamentali e nuovi alleati, attraverso i quali favorire il processo di apprendimento e l’interazione transdisciplinare.
Tantissimi gli spunti di riflessione offerti dai relatori e dagli interventi raccolti, attraverso i quali costruire forme di dialogo intorno alle nuove tecnologie, nell’ottica comune di individuare collaborazioni funzionali alla creazione delle competenze del futuro.
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BIBLIOGRAFIA CONSIGLIATA
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- https://luissuniversitypress.it/pubblicazioni/il-visconte-cibernetico-italo-calvino-intelligenzaartificiale/
- https://www.ibs.it/mancino-zoppo-dal-metodo-non-libro-michelserres/e/9788833927602?gad_source=1&gclid=CjwKCAiAivGuBhBEEiwAWiFmYTISvXiFmCYhbN E47OPpN1FBWBwNlNCTdV0fAQaB1rmsXC0BK5PvMhoCrn8QAvD_BwE
Elisa di Donfrancesco
Hr Trainer & Learning Specialist, Instructional Designer, membro del Consiglio direttivo AIF ER. Appassionata di Formazione, Normativa, Welfare, Digital Innovation & Tecnology. Ama definirsi una “Growth Mindset”, eternamente curiosa e aperta a tutto ciò che è nuovo.
E-mail: Elisa.didonfrancesco@libero.it