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Formare con il cinema

 

C’è stato un tempo in cui, quando nelle aule di formazione si parlava di cinema, ci si riferiva a video didattici istruttivi ma poco coinvolgenti o, quando ce n’era il tempo, a proiezioni di film a fini di intrattenimento (il più delle volte per alleviare le lunghe e noiose serate dei corsi residenziali). Poi, verso la fine degli anni ’70, alcuni formatori hanno iniziato a scoprire e sperimentare nuovi utilizzi del cinema e del linguaggio cinematografico. Da allora la comunità professionale dei formatori ha registrato una diffusione crescente di metodologie e pratiche che del mezzo filmico hanno saputo valorizzare le grandi potenzialità espressive e di attivazione dei processi di apprendimento. Oggi saper “formare con il cinema” è parte rilevante del bagaglio professionale dei formatori e motivo di confronto e aggiornamento continuo. Il panorama attuale dell’uso del cinema nella formazione – come dimostra questo volume cui ha contribuito gran parte dei formatori italiani protagonisti di questo ambito metodologico – presenta una gamma molto ampia e diversificata di esperienze, che vanno dal proporre opere di particolare rilievo per un approfondimento analitico degli aspetti linguistici, culturali o psicologici, alla produzione di nuove forme narrrative – come il “blob” – che fanno del formatore un meta-autore, fino all’utilizzo didattico di singoli spezzoni isolati all’interno di un film in modo da esemplificare atteggiamenti e comportamenti da stigmatizzare o, al contrario, cercare di mettere in pratica nelle situazioni organizzative vissute dai partecipanti ai corsi di formazione.

 

Sergio Di Giorgiformatore e consulente. È stato consigliere nazionale AIF e coordinatore del ForFilmFest- Festival del Cinema per la Formazione di AIF


Dario Forti, psicologo, consulente di sviluppo organizzativo, formatore

 

Casa Editrice: Franco Angeli, 2011

 

 

Perché è un libro importante per un formatore?

 

I contributi al volume sviluppano sia gli aspetti teorici – in termini di epistemologia della fruizione delle immagini cinematografiche – che quelli metodologici relativi alle modalità di utilizzo dell’archivio del cinema, piuttosto che alle possibilità di sfruttare, in una prospettiva narrativa autonoma e originale, le soluzioni cross-mediali offerte dalle nuove tecnologie della rete.

 

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