Un ricordo di Sergio Di Giorgi da parte di Dario D’Incerti
Non ricordo esattamente quando conobbi Sergio Di Giorgi, probabilmente era all’inizio del nuovo millennio, più di vent’anni fa.
Allora la mia attività di consulente cinematografico per la formazione manageriale era nel suo momento di massimo splendore, se mi si consente una punta di autocelebrazione, e ciò aveva attirato le attenzioni della più importante comunità di formatori italiana, l’AIF, allora presieduta da Ulderico Capucci. Sergio divenne ben presto, in virtù del suo interesse per il cinema e della sua competenza come formatore, un interlocutore privilegiato nel mio percorso professionale e cominciammo ad immaginare collaborazioni e realizzare eventi, coinvolgendo altre figure di formatori senior che condividevano con noi la passione per la settima arte, primi fra tutti Pino Varchetta e Dario Forti.
Al convegno annuale AIF di Trieste, nel 2004, fu dato al cinema, forse per la prima volta, uno spazio non più solo ancillare ma fu considerato come vero e proprio strumento per la formazione, capace come pochi di intercettare i significati sociali, esprimendo appieno la temperie culturale del tempo e Sergio, lucidamente, fu tra i primi a riconoscerne la pregnanza.
Sotto la presidenza di Pier Sergio Caltabiano, nel 2007, molte delle suggestioni riguardanti il mondo dell’immagine e della narrazione, che avevano, per così dire, “sobbollito” all’interno del variegato e multiforme mondo di AIF, si materializzarono nella prima edizione del ForFilmFest, Festival del cinema per la formazione, realizzato in collaborazione con la Cineteca di Bologna. Nel gruppo di lavoro che si occupò di elaborare il progetto, insieme a chi scrive, spiccavano i nomi consueti e già ricordati di Varchetta e Forti (quest’ultimo, co-curatore insieme a Sergio del fortunato volume Formare con il cinema, edito da Franco Angeli nel 2011 sotto l’egida della stessa AIF), ma chi si prese a cuore la faccenda dedicandovi le sue migliori energie e capacità, non solo intellettuali ma anche organizzative, fu proprio Sergio, senza il quale, lo posso dire con assoluta certezza, il festival non sarebbe potuto nascere e svilupparsi.
Nelle sue sei gloriose edizioni, il ForFilmFest fu un rutilante caleidoscopio di iniziative, incontri e proiezioni fungendo, nella sezione “The Training Show”, anche da vetrina per fare il punto su come le aziende utilizzavano i mezzi audiovisivi per le loro attività formative. Le giornate bolognesi videro Sergio spendersi con generosità e pazienza nel tenere le fila di tutte le varie declinazioni di quello che ai nostri occhi era un punto centrale nella riflessione sul futuro della professione del formatore e cioè la capacità di coniugare forme espressive sempre più rivolte al “pensare per immagini” e all’esigenza di allinearsi alla “svolta iconica” che sempre di più caratterizzava la società contemporanea.
Di questa esperienza facevano parte anche le giornate trascorse insieme alla Mostra del cinema di Venezia, avendo ottenuto dagli organizzatori della kermesse veneziana la possibilità di attribuire ogni anno il Premio AIF al miglior film formativo. Passeggiando per i viali del Lido, tra una proiezione e l’altra, discutevamo di cinema da punti di vista diversi – anche geograficamente, lui cittadino del mondo, orgoglioso della sua origine siculo-newyorkese e io emiliano di provincia – accomunati dalla stessa passione, pronti a farci sorprendere ancora una volta dal raggio di luce che rompe l’oscurità della sala cinematografica e ci immerge in un “sogno a occhi aperti”, ricco di storie e volti, ascoltando in silenzio le voci del mondo.
Dario D’Incerti
Si occupa di produzione di audiovisivi per uso pubblicitario, istituzionale e didattico. Svolge altresì attività di consulenza nel campo cinematografico e di ricerca sul tema del rapporto fra cinema e formazione. Nel 2007 ha dato vita al ForFilmFest, Festival del cinema per la formazione, organizzato in collaborazione con la Cineteca di Bologna. E’ presidente dell’Associazione Culturale Cinelogos.
E-mail: dario.dincerti@gmail.com