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Voices da Il Post: ascoltare parole di maggio 2023

Ascoltare parole di maggio 2023

Secondo appuntamento di questa serie, e già  sentiamo le voci…

Il 6 maggio nella Sala Fucine delle Officine Grandi Riparazioni (OGR, bell’esempio di recupero di aree industriali dismesse)  di Torino, il Post ha organizzato una giornata di incontro con i suoi podcaster: dal palco i conduttori hanno registrato  più o meno una puntata delle loro trasmissioni; più o meno perchè, nel caso di Chiara Alessi e del suo “Cosa c’entra” la puntata è stata la parte finale di una chiacchierata con il “peraltro direttore” de il Post che ha illustrato cosa c’entra Carlo Mollino con un noto marchio di abbigliamento.

La Sala Fucine era piena, un migliaio di partecipanti, anche da altre città: ma questo spiega solo in parte il calore e il divertimento della platea. Se uno degli obiettivi dell’iniziativa era creare un senso di comunità intorno ad una iniziativa giornalistica ed editoriale, il successo è stato pieno e già questo mi sembra interessante per un media considerato nuovo e giovane.

Tra gli incontri, particolarmente stimolante per il pubblico curioso dei podcast il panel tra Matteo Caccia (responsabile dei podcast del giornale online padrone di casa), Federica Tremolada di Spotify, Mario Calabresi di Chora Media e Andrea Borgnino della RAI su “A che punto siamo con i podcast”, a partire dai tre principi con cui Spotify ha fatto emergere questo nuovo media: un modello di offerta freemium (quindi un servizio gratuito con servizi aggiuntivi a pagamento), la personalizzazione dell’offerta (per cui è la stessa Spotify a suggerirmi cosa potrebbe piacermi) e l’ubiquità dell’ascolto; tutte idee sperimentate con la musica e poi proposte a chi può essere interessato a contenuti di tipo diverso, alla parola più che al suono.

Calabresi ha raccontato la sua esperienza di giornalista della carta stampata diventato imprenditore in un settore innovativo e sempre sorprendente, in continua crescita in termini di professionalità e di investimenti, che da pubblicitari si trasformano in sponsorizzazioni; il pubblico si allarga anche se occorrerebbe un’opera di alfabetizzazione che superi l’effetto del passa parola.

Anche RAI ha fatto crescere esponenzialmente l’offerta di podcast, anche se il pubblico è sostanzialmente ancora quello della radio: semmai è notevole il fatto che il podcast si avvicini al libro nell’essere un long seller, pur differenziandosi molto dal prodotto editoriale più classico. Per tutti gli interlocutori il podcast è un prodotto che vive di continue mutazioni, uno spazio di sperimentazione e novità che rappresenta anche una forte opportunità di lavoro per giovani creativi.

In generale ne ho tratto l’impressione di un prodotto della rete che si fa forza della disintermediazione sposandola con una crescente professionalizzazione, che sfrutta la velocità, la leggerezza del mezzo e riempie spazi lasciati liberi dall’industria giornalistica e culturale, sfrutta nicchie e fa nascere circoli di persone interessate ai fatti e alle idee.

Molti titoli della sezione podcast de Il Post hanno avuto la loro ribalta, anche con dei numeri quasi unici e in formati anomali rispetto al solito ma sempre portando sul palco un bello spirito di comunità condiviso con il pubblico, vivace e partecipe tanto nei momenti più spiritosi che in quelli più seri o addirittura toccanti, come durante il racconto dell’esperienza di Luca Misculin sull’imbarcazione di Medici Senza Frontiere per il podcast “La Nave”, di “cose spiegate bene”  per seguire la linea editoriale in una situazione così tanto coinvolgente.

Mi piace molto assistere a trasmissioni radiofoniche, per coglierne il lavorio: da questo punto di vista la realizzazione di un podcast su un palco mi è sembrata molto più rilassata, anche a confronto con esperienze come un TEDx, per citare un tipo di evento con  cui si può fare un paragone.

Secondo tutti i partecipanti al panel, in Italia il pubblico dei podcast può ampliarsi ancora parecchio, l’offerta vede ogni giorno emergere idee e voci nuove e si direbbe che proprio in questa pluralità di argomenti  e nella grande fruibilità del mezzo ci sono ampi margini di sviluppo e diffusione.

In questa serie di “Ascoltare parole” vorremmo condividere un po’ di queste scoperte e opportunità, per cui fate segnalazioni nello spazio dei commenti!

Nella pagina dei podcast de ilPost alcune registrazioni della giornata Voices alle OGR di Torino del 6 maggio 2023.

 

 

Vittorio Canavese

Digital Educator e Instructional Designer per il CSI Piemonte. Partecipa a progetti internazionali come esperto di formazione e cura attività formative per varie piattaforme destinate alla P.A. e alla cittadinanza. Ex Consigliere nazionale e della Delegazione Piemonte, membro del Comitato Scientifico del Premio Filippo Basile, ha fatto parte del comitato organizzatore del ForFilmFest

E-mail: vcanavese@gmail.com

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