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Illuminare l’Apprendimento: OpenAIF e il Viaggio verso l’Intelligenza Artificiale

L’Associazione Italiana Formatori (AIF) è da sempre in movimento e, in questo momento storico, sta superando le frontiere dell’apprendimento, addentrandosi nei territori dell’intelligenza artificiale (IA).

Una conferma arriva dal XXXV Convegno Nazionale dell’AIF, appena terminato, che si è concentrato proprio su queste tematiche riscuotendo un notevole successo, sia per l’interesse dei temi affrontati quanto nella numerosa partecipazione di pubblico.

Questo risultato è stato permesso da un intenso lavoro di preparazione all’evento. Per favorire la diffusione dei temi che sarebbero stati alla base del Convegno, infatti, è stato creato #OpenAIF, un social che ha come missione quella di sostenere lo sforzo formativo per la diffusione dei temi dell’IA e che rimarrà attivo per chiunque sia interessato a prenderne parte.

Il social, ospitato su Discord, si basa su tre pilastri:

  1. una parte asincrona, propria del social, caratterizzata da centinaia di articoli, documentazioni e materiali didattico/informativi, ma anche gruppi di lavoro (ricordiamo quello sulla creatività di Ferruccio Cavallin, quello sull’empatia di Maria Emanuela Galanti e quello sullo storytelling di Maria Nigro);
  2. una parte informativa, di incontri settimanali con la partecipazione di esperti, studiosi, professionisti, insegnanti e imprenditori;
  3. una parte didattica, un laboratorio sull’IA , in cui, nei 7 incontri finora svolti, sono stati affrontati gli strumenti che l’IA mette a nostra disposizione da un punto di vista pratico, facendo ricorso a casi d’uso ed esercitazioni.

Mentre vi lasciamo il piacere dell’esplorazione e della scoperta dei contenuti disponibili all’interno di #OpenAIF, cogliamo l’occasione di questo scritto per illustrare brevemente la parte informativa, le interviste (14 finora) che si sono caratterizzate per la diversità dei punti di vista dei partecipanti che hanno portato la loro visione e la loro esperienza nell’ambito dell’IA.

Questi incontri settimanali stanno arricchendo la comprensione dell’IA dei partecipanti e contribuiscono a preparare i formatori e gli appassionati di apprendimento ad affrontare il futuro con curiosità, consapevolezza e con la capacità di navigare in un mondo sempre più complesso e interconnesso.

Ripercorriamo velocemente le tappe del viaggio fatto con i nostri relatori anche per permettervi di accedere direttamente ai contenuti più interessanti per ognuno di voi…

Come punto di partenza abbiamo scelto una cosiddetta “allucinazione di Chatgpt”: dalla richiesta di riportare la poesia che inizia con i versi “Se due viandanti di notte…”, verso inventato di sana pianta, è stata generata una, per altro bella, poesia mai scritta e attribuita a Leopardi. Questo errore ci è servito per porre l’attenzione su quello che è l’insegnamento più importante che dobbiamo considerare nell’utilizzo degli strumenti generativi: non possiamo ancora fidarci del risultato che otteniamo dalle nostre interrogazioni di chatgpt, per sua stessa ammissione “mi scuso se talvolta ho cercato di fornire risposte invece di ammettere di non conoscere qualcosa…”

Nello stesso tempo non possiamo, per usare un’immagine molto diffusa, buttare il bambino con l’acqua sporca. Per riuscire in tale operazione, abbiamo bisogno di strumenti nuovi e per questo ci siamo avviati in un viaggio attraverso il labirinto della complessità. Abbiamo riflettuto su come, in un mondo già intricato di relazioni umane e dinamiche organizzative, l’introduzione dell’IA possa tessere nuovi fili in un tessuto già denso. Ci siamo interrogati su come ci si possa muovere in questo scenario in continua evoluzione. Come sia possibile affrontare la complessità, non come un ostacolo, ma come un’opportunità. Riuscire ad affrontare il cambiamento positivamente implica trovare un equilibrio tra il nostro familiare mondo pre-AI e le nuove, eccitanti, sfide che l’IA porta con sé.

Tra queste sfide, quella sull’educazione è una delle più pressanti. Un recente documento dell’UNESCO ha acceso un faro sulla rapidità con cui l’IA stia entrando nelle aule, spesso senza le dovute precauzioni. Con una nota di preoccupazione ha evidenziato la situazione di ritardo e improvvisazione in cui ci troviamo, un déjà vu per chi ha già visto la tecnologia fare irruzione nelle scuole in passato.
Partendo da questa riflessione ci siamo chiesti: come possiamo sfruttare l’IA per realizzare un’istruzione di qualità, equa e inclusiva? Come evitare gli scogli degli errori passati e garantire un accesso universale alla tecnologia? E soprattutto, come formare i docenti per questa nuova era?
Il primo elemento consiste nel rifiuto dell’errore, anche questo legato a una visione antica della scuola. Ci siamo confrontati sul valore del dubbio e sulla capacità di affrontare l’imprevedibilità, aspetti che non possono essere eliminati dalla nostra vita, neanche grazie all’IA. Questa visione, purtroppo diffusa, ha aperto un dibattito profondo sulle fratture epistemologiche e sulle false dicotomie che emergono in un mondo sempre più interconnesso. Abbiamo avuto l’opportunità di guardare attraverso le lenti di autori influenti per cercare di comprendere e interpretare le sfide che l’IA pone. Ricordando le riflessioni legate alla complessità, una delle domande che è emersa è stata: come possiamo integrare questi concetti nell’educazione nell’era dell’IA?

Dopo aver sondato le profondità delle false dicotomie e delle sfide epistemologiche dell’IA, il nostro viaggio ci ha condotti lungo il sottile confine tra persuasione e manipolazione. Queste due dimensioni, sebbene distinte nella loro essenza, si trovano spesso intrecciate in un gioco pericoloso, specialmente nell’era dell’IA. La capacità, infinita, dell’intelligenza artificiale di generare discorsi persuasivi e di analizzare comportamenti umani ha amplificato le opportunità, ma anche i rischi, di influenzare le decisioni e i sentimenti delle persone. L’IA, con la sua abilità di personalizzare messaggi al punto da canalizzare le scelte delle persone, solleva questioni etiche, regolamentari e di autenticità. Mentre ci avventuriamo in questo nuovo territorio, la consapevolezza e la capacità di prendere posizione diventano essenziali. La vera sfida è trovare un equilibrio, stabilendo regole di collaborazione tra uomo e macchina che rispettino la nostra essenza umana.

Da persuasione e manipolazione, il nostro viaggio ci ha portato a parlare di Metaverso. Qui la domanda sorta è stata: come l’intelligenza artificiale generativa sta plasmando questo universo digitale?
Gli algoritmi stanno già dando vita a contenuti, avatar e assistenti virtuali, rendendo le interazioni nel Metaverso sempre più fluide e personalizzate. Ma con queste innovazioni emergono anche questioni di etica e protezione dei dati. Abbiamo approcciato una prospettiva unica, sottolineando l’importanza delle donne e delle Comunità in questi mondi virtuali, oltre a sottolineare la rilevanza della capacità di replicare l’empatia umana e come questo potrebbe influenzare l’interazione nel Metaverso.

A questo punto del nostro percorso in #OpenAIF, abbiamo affrontato una riflessione profonda sulla vera natura dell’intelligenza artificiale: sarà un padrone o uno strumento nelle nostre mani?
Questo dilemma ci ha portato a riflettere sul come l’IA sia, in effetti, un’estensione della nostra intelligenza creativa. La sua evoluzione richiede una collaborazione tra diverse menti brillanti, dai matematici agli imprenditori. Con la sua crescente presenza in vari settori, però emergono sia opportunità che sfide. Abbiamo discusso delle implicazioni etiche e morali dell’IA, soprattutto alla luce delle recenti normative europee. E guardando al nostro contesto nazionale, ci siamo chiesti come l’IA potrebbe diventare un catalizzatore per la crescita del Paese, mantenendo al contempo una visione autonoma e non dipendente da produttori extraeuropei.

Rispondere alla questione, centrale, del nostro destino nel rapporto con l’IA richiede di arrivare direttamente al cuore della tecnologia, perché questa rivoluzione, senza precedenti, è anche una rivoluzione tecnologica. Abbiamo esplorato i meccanismi e i paradigmi che alimentano modelli all’avanguardia come ChatGPT, Bard e Claude: come funzionano esattamente queste meraviglie tecnologiche? Abbiamo cercato di comprendere le reti neurali in termini semplici, confrontandole con quelle biologiche e discutendo le evoluzioni recenti. Ci siamo chiesti soprattutto: quale sarà il futuro dell’IA? Quali nuovi orizzonti si apriranno e come influenzeranno il nostro modo di vivere e lavorare?

Per provare a trovare una risposta a questi quesiti abbiamo realizzato un intrigante confronto: l’intelligenza situata versus l’intelligenza artificiale. Abbiamo tentato di comprendere a fondo cosa si intenda per “intelligenza situata” e come essa si confronti e interagisca con l’IA. E, per rendere la discussione ancora più concreta, abbiamo esplorato un caso di successo legato all’uso di ChatGPT. Questo esempio ha offerto una visione pratica delle potenzialità dell’IA e ha ispirato i partecipanti a riflettere su come potrebbero integrarsi queste tecnologie nelle loro attività quotidiane e collaborare efficacemente con l’intelligenza artificiale.

Tutto questo senza dimenticare i limiti di una tecnologia ancora con molte criticità. E, come spesso accade quando si esplorano nuove frontiere, sono gli errori e le incongruenze a offrire le intuizioni più preziose. Molti partecipanti di #OpenAIF hanno condiviso le loro avventure nel tentativo di mettere alla prova ChatGPT. Abbiamo ascoltato storie di sfide e competizioni tra formatori e questa IA avanzata, riflettendo sul futuro della professione di formatore in un mondo sempre più dominato dall’intelligenza artificiale.
Ci siamo domandati come stia cambiando anche il panorama della formazione professionale con lavvento dell’IA. Abbiamo cercato di capire come le organizzazioni al centro di questa rivoluzione stiano già risentendo di questi cambiamenti. Mentre esploravamo le opportunità e le sfide che l’IA potrebbe portare, ci siamo interrogati su come i modelli tradizionali di formazione potrebbero evolversi e quali nuove competenze diventare essenziali. Alcuni vedono l’IA come un’evoluzione naturale dell’e-learning, ma come si bilancerà questo con il ruolo degli esperti di formazione? Questi interrogativi hanno alimentato un dibattito profondo e stimolante sul futuro della formazione.

Dopo aver esplorato l’intersezione tra l’intelligenza artificiale e il mondo della formazione, giunti alla prima tappa fondamentale del nostro viaggio, l’avvio del Convegno Nazionale, ci siamo confrontati con le sfide più profonde e le implicazioni filosofiche dell’IA. La rivoluzione dell’intelligenza artificiale non solo sta trasformando il modo in cui apprendiamo, ma sta anche ridefinendo il nostro rapporto con la conoscenza stessa. Mentre ci avventuriamo in queste acque inesplorate, in un parallelismo tra IA e energia atomica, non possiamo esimerci da una valutazione sulla potenza e le responsabilità che tale tecnologia porta con sé. La questione della fiducia e dell’etica nell’IA è diventata centrale, sollevando interrogativi sulla neutralità e sull’evitare bias. Abbiamo anche esplorato come l’IA potrebbe potenziare gli attuali metodi di apprendimento, come la gamification e i serious games. Ma, al di là delle applicazioni pratiche, siamo tornati a chiederci: come cambierà il ruolo del formatore in un mondo sempre più dominato dall’IA? Questi ragionamenti hanno aperto una riflessione profonda e stimolante sul futuro dell’apprendimento in un’era di intelligenza artificiale avanzata.

Partecipa a #OpenAIF

Vivaldo Moscatelli

Formatore, informatico e consigliere Nazionale AIF, lavora alla formazione della Banca d’Italia e si occupa di progettazione didattica, sviluppo di e-learning e comunicazione. Collabora con alcune scuole dei Castelli Romani realizzando percorsi per lo sviluppo di competenze sul web e di comunicazione. 

E-mail: moscavi@gmail.com

Emanuela Torcinaro

Formatrice e studiosa appassionata in Innovative Learning, Storytelling e Gamification collaboro attivamente con AIF. Specializzata in Comunicazione Interculturale ed insegnamento della lingua italiana come lingua straniera ho una lunga esperienza internazionale come insegnate e coach di lingua e cultura italiana. Attualmente mi sto dedicando alla scoperta dell’IA condividendo questo appassionante percorso con la Community di #OpenAIF.

E-mail: emanuelatorcinaro@gmail.com

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