Login

Lost your password?
Don't have an account? Sign Up

I processi di scelta nelle fasi di transizione

 

 

La storia di ogni Persona è caratterizzata da continue fasi di transizioni: scolastiche, formative, lavorative, familiari, sociali.
Una transizione rappresenta il momento di passaggio consapevole nel ciclo di vita attiva di un essere umano e, nella storia personale, assume connotazioni di natura psicologica e sociale. L’Individuo viene coinvolto nelle sue aspettative, nelle sue idee, nella prospettiva personale, negli atteggiamenti verso il futuro ed è chiamato ad avviare strategie per poter fronteggiare questi momenti di passaggio. Non solo, in molti casi la transizione implica una decisione e bisogna attivare un processo di scelta. Basti pensare alla transizione scolastica che pone un ragazzo, una ragazza davanti alla scelta delle scuole superiori e poi la scelta universitaria, la formazione post universitaria …
Non sempre una fase di transizione viene vissuta in modo sereno, anzi, in molti casi si avverte una forte sensazione di inadeguatezza e insicurezza che può sfociare in “atteggiamenti di fuga”. Per fare un esempio tra i più significativi, un adolescente si sente inadeguato/a a scegliere la Scuola Media Superiore “adatta a lui/lei”, e un/a giovane, spesso, ha molte perplessità nel momento in cui deve fare la scelta universitaria e formativa.
Le sensazioni negative che possono accompagnare le fasi di transizione frenano la capacità di attivare le strategie adeguate al cambiamento.
Richieste di aiuto, esplicite o implicite, sono frequenti soprattutto da parte di giovani che sono chiamati a scegliere. La paura di “costruire il proprio futuro” li/le pone in uno stato di disorientamento che spesso manifestano con crisi di pianto, ansia, atteggiamenti aggressivi o, al contrario, atteggiamenti passivi e di arrendevolezza.
Come rispondere a questa richiesta di aiuto? Quali azioni attivare per accompagnare una Persona ad essere attrice del proprio futuro?

L’Approccio Esperienziale Educativo dell’A.D.V.P. (Activation du Développement Vocationnel et Personnel) è una risposta concreta per ri-attivare le competenze di auto-orientamento in modo da poter fare scelte autonome e consapevoli. L’approccio ADVP diventa un supporto operativo al “Processo Decisionale” attraverso un “Approccio Euristico” finalizzato non solo a “vivere l’esperienza” ma anche a “rielaborare l’esperienza stessa” e darne un senso al fine di una progettualità.
L’ADVP nasce agli inizi degli anni ’70 da alcuni ricercatori dell’Università di Laval, in Quebec (Canada): Denis Pelletier, Gilles Noiseux e Charles Bujold. L’obiettivo è quello di “guidare lo sviluppo della maturazione personale e professionale, di mobilitare le risorse intellettive, volitive e affettive necessarie per la realizzazione dei compiti evolutivi” (Pelletier e al., 1974).
Arrivato in Francia, alla fine degli anni ’70, questo approccio è stato sviluppato dai ricercatori dell’Istituto di Orientamento e Formazione Trouver-Crèer di Lione e diffuso in tutta Europa. Approfondendone i principi pedagogici e psicologici, il gruppo di ricercatori francesi si ispirarono alla Pedagogia Esperienziale di John Dewey, alla Psicologia Umanistica di Carl Rogers, alla Fenomenologia e l’Esistenzialismo di E. Husserl  e M. Heidegger, Jean-Paul Sartre e M. Merleau-Ponty, alla Psicologia Cognitiva di Jean Piaget, alla Psicologia Evolutiva e Vocazionale di Donald Super.
L’approccio ADVP accoglie la scelta quale momento importante e strategico nella vita di ogni Persona ed avvia ad un processo decisionale basato su una ricerca attiva dentro e fuori di sé attraverso una riflessione continua per scoprire il “senso” che spinge il proprio agire. Ogni azione, ogni attività, ogni esperienza deve diventare motivo di crescita personale che implica il processo di scelta.
Prendere decisioni è difficile perché è necessario prefigurasi il futuro e definire azioni per realizzarlo attraverso lo sviluppo di un “Progetto Personale-Professionale”.
L’ADVP supporta il processo decisionale attraverso una sequenza operativa in quattro tappe: Esplorazione, Cristallizzazione, Specificazione, Realizzazione.

Ognuna delle 4 tappe si articola in azioni specifiche che accompagnano nell’indagine, nell’analisi e categorizzazione, nell’ipotesi di Progetto personale e professionale, oltre alla scelta e successiva realizzazione.

La prima tappa – esplorazione – implica il pensiero creativo ed è strategica per “attivare la Persona” e avviarla ad una ricerca e “coscientizzazione” di sé e del contesto di riferimento. Durante questa tappa la Persona soddisfa la propria curiosità ricercando informazioni, facendo domande, creando ipotesi, sollecitando l’immaginario senza giudizi di valore per ampliare al massimo il proprio orizzonte. Il momento dell’esplorazione è una presa di coscienza e un’indagine sul sé e sulle opportunità offerte dal contesto che permette un’apertura verso il proprio avvenire.

Le azioni operative da mettere in campo devono essere costruite tenendo ben presente il Partecipante e le necessità di scelta e di realizzazione.

 

Il passaggio tra la prima e la seconda tappa è caratterizzata da frasi quali “sono più confuso di prima” oppure “non ci capisco più nulla” ed anche “avevo le idee chiare, adesso è tutto nebuloso”, ed altre simili.
La tappa cosiddetta “cristallizzazione” viene in aiuto allo stato di totale confusione che si svilupperà nella Persona a seguito dell’accumulo di informazioni e scoperte messe in campo nelle azioni di esplorazione. Durante la seconda tappa è necessario analizzare le proprie scoperte ed esperienze, organizzarle per temi e tendenze, trovare legami e similitudini ma anche limiti e criticità, al fine di “capire e capirsi”. E’ importante raggruppare e categorizzare le informazioni raccolte per circoscrivere il campo di ricerca, individuare i settori generali e le possibili soluzioni per dare un senso ai propri risultati e comprendere la necessità di operare delle scelte consapevoli.

E’ durante la terza tappa – specificazione – che le esperienze e le informazioni si organizzano e si strutturano a seguito di un lavoro di gerarchizzazione e comparazione e, attivando il pensiero valutativo, si determina ciò che è importante, utile, desiderabile per se. In questa fase si cercano soluzioni ai tanti interrogativi nati durante il percorso, si riflette sulla possibilità di riuscita o di fallimento di una ipotesi di scelta in funzione della propria rappresentazione della realtà. A volte è necessario fare delle rinunce, trovare un equilibrio tra la realtà e i propri sogni, si cercano soluzioni ai tanti interrogativi nati durante il percorso, si mettono in relazione i desideri e le probabilità, si determinano valori e bisogni e si sviluppa un proprio “Progetto Personale-Professionale”.

Il momento della realizzazione, quarta tappa, implica che la Persona si faccia carico del suo Progetto, del passaggio dall’intenzione, alla realtà, all’azione concreta e ciò significa assumersi rischi, conoscere ostacoli, elaborare strategie sostitutive, pianificare e rendere operative gli obiettivi a breve, medio, lungo termine. Questa fase è molto delicata perché diventa forte la richiesta di confronto, potenziamento dell’idea, supporto nella riorganizzazione della scelta al fine di non cadere davanti ad ostacoli che inevitabilmente si presenteranno. 

Per una schematizzazione delle quattro tappe, si riporta di seguito il percorso sperimentato in una Scuola Media Superiore di Potenza finalizzato alla scelta post-diploma

 

E’ opportuno evidenziare che il fattore “tempo” è di fondamentale importanza. Come esplicitato in precedenza, si tratta di un approccio esperienziale-educativo e questo implica un percorso articolato che si realizza in un tempo non breve ma, al contrario, prevede un arco temporale adeguato per permettere di vivere esperienze educative accompagnate da riflessioni finalizzate alla progettualità. Pensare di risolvere tutto in un incontro o in pochissime ore (come spesso è richiesto dalle scuole) potrebbe non dare i risultati sperati.
Ad esempio, nell’ottica dell’ADVP, per un ragazzo una visita didattica deve essere motivo di

  • Ricerca
  • Riflessione
  • Approfondimento
  • Rielaborazione in riferimento al proprio vissuto e al proprio futuro 

al fine di trovare una collocazione nella propria Identità

L’approccio ADVP implica la necessità di costruire un percorso ben strutturato che preveda momenti gruppali e momenti individualizzati, attività in aula e attività in situazioni, ricerche di informazioni, simulazioni, interviste, visite in contesti di interessi, colloqui.
Ogni singola azione deve essere sinergicamente integrata in una visione globale attraverso un percorso che accompagni ad una maturità interiore e sviluppi le competenze per costruire il proprio Progetto ed essere unico protagonista del proprio futuro.

 

Marirosa Gioia

Presidente Delegazione AIF Basilicata.
Esperta di Processi Formativi e Orientamento Scolastico e Professionale.

E-mail: gioiamarirosa@gmail.com

Leave a Comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*
*