
Coinvolgere l’aula con lo storytelling
Le storie hanno sempre avuto un potere speciale su di noi. Quando raccontiamo qualcosa, le parole non sono solo parole, ma diventano una porta verso mondi lontani e avventure incredibili. Le storie ci toccano perché parlano direttamente al nostro cuore. Quando ascoltiamo un racconto, stiamo vivendo delle emozioni. A volte ridiamo, se ci toccano l’anima possiamo piangere, possono portarci indietro nel tempo, facendoci vivere momenti come se fossimo lì.
Quando ascoltiamo una storia, possiamo essere chiunque e andare ovunque. Le parole si trasformano in immagini nella nostra mente, dipingendo paesaggi, volti e avventure. Le storie possono anche essere un modo meraviglioso di imparare. Da sempre, gli anziani le raccontano per trasmettere saggezza e insegnamenti, pezzi di conoscenza che diventano parte di noi. Impariamo meglio, c’è poco da fare, le storie hanno questo potere. Infine, esse hanno una forte valenza empatica: quando condividiamo una storia, creiamo un legame. Sono come un filo invisibile che ci lega tutti insieme, attraversando il tempo e lo spazio.
In aula
Era il momento di cominciare una serie di lezioni e non potevo permettermi di perdere l’attenzione di allievi già esausti. Il compito era impegnativo: avevo tre ore per spiegare i concetti base della logistica a militari che avrebbero preferito marciare su un campo minato piuttosto che ascoltare un’altra lezione che, oltre a interessarli poco, li distraeva dagli imminenti esami su strategia e tattica. Ma come far capire loro che, senza una logistica efficace, le strategie migliori e le tattiche più raffinate sono destinate a fallire?
La risposta è stata lo storytelling.
La Sfida di Coinvolgere il Pubblico
Mantenere l’attenzione del pubblico e coinvolgere tutti i partecipanti non è mai facile, soprattutto verso la fine di una lunga giornata. Le persone sono stanche, la loro mente vaga e il rischio di perdere l’attenzione è alto. La campana dell’attenzione (“attention span curve”) dura al massimo 18 minuti, quindi dovevo fare in modo di rinnovare continuamente l’interesse dei partecipanti. Per superare questa sfida, decisi quindi di utilizzare delle storie, l’unico modo che avevo per creare una connessione emotiva con l’aula, rendendo i concetti comprensibili e memorabili.
Il Potere della Narrazione
L’arte dello storytelling ha radici profonde che risalgono all’arte oratoria dell’antica Grecia con gli aedi (ἀοιδός «cantore»), poi portata avanti durante l’Impero Romano, in cui grandi oratori come Cicerone utilizzavano storie per ispirare e persuadere (e a volte manipolare) il loro pubblico. Nei tempi moderni, lo storytelling è diventato un pilastro nelle tecniche di comunicazione efficace, usato in svariati contesti, dalla pubblicità alla formazione. Si è rivelato uno strumento potente nella mia esperienza formativa: se ben utilizzato, cattura l’attenzione dei partecipanti e facilita una comprensione più profonda e duratura dei concetti trattati.
Uno studio condotto dall’Harvard Business Publishing (Peterson, L., & Boris, V. (2024). The Science Behind The Art Of Storytelling. Harvard Business Publishing – https://www.harvardbusiness.org/the-science-behind-the-art-of-storytelling) esplora il potere dello storytelling nella formazione e spiega perché le storie sono così efficaci nell’apprendimento. Secondo questo studio, quando ascoltiamo una storia non solo si attivano le aree del cervello responsabili dell’elaborazione del linguaggio (note come area di Broca e area di Wernicke), ma anche altre aree del cervello coinvolte nelle esperienze sensoriali e motorie. Questo significa che le storie ci fanno “vivere” le informazioni in modo più completo rispetto ai dati presentati in modo isolato, come in una presentazione di PowerPoint piena di punti elenco.
Inoltre, il racconto di storie permette che nel cervello avvenga il rilascio di sostanze chimiche come cortisolo, dopamina e ossitocina, che aiutano a formulare memorie, regolare le risposte emotive e creare connessioni profonde con gli altri. Queste sostanze chimiche aumentano l’engagement e l’empatia, fondamentali per un apprendimento efficace.
immagine presa dal sito https://www.neuropsicomotricista.it/tag/area-di-wernicke.html
(Piccolo inciso sulle presentazioni con le slide: sempre più spesso vengono utilizzate come supporto al formatore, quando dovrebbero essere un aiuto per il discente! Riempire le diapositive con lunghe liste di punti elenco è un modo sicuro per perdere l’attenzione del pubblico. Infatti, quando tutto il discorso è scritto sulle diapositive, gli allievi, che non sono stupidi, si chiedono perché il presentatore sia lì a leggere qualcosa che possono leggere da soli. Presentazioni poco avvincenti hanno il potere di trasformare una stanza in una prigione e i sentimenti del pubblico possono arrivare non solo alla noia, ma addirittura al rancore verso l’insegnante!)
Elementi Essenziali per uno Storytelling Efficace
Per rendere lo storytelling davvero efficace, ci sono alcuni elementi chiave da considerare:
Utilizzo di Aneddoti per Catturare l’Attenzione
Ho iniziato la mia lezione con delle brevi presentazioni: a quasi tutti piace parlare di se stessi. Subito dopo ho cominciato a raccontare degli aneddoti. Ho scelto storie semplici ma significative, in grado di illustrare i concetti chiave della logistica in modo chiaro e coinvolgente.
L’aneddoto della carbonara
Per rompere il ghiaccio, ho usato un esempio che tutti potevano comprendere e apprezzare: la preparazione della carbonara. Ho spiegato che, proprio come per fare una carbonara perfetta è fondamentale avere tutti gli ingredienti a portata di mano, anche nella logistica vale lo stesso principio. Senza gli ingredienti giusti, la migliore strategia non serve a nulla. Questo paragone culinario ha subito catturato l’attenzione dei partecipanti, creando un’atmosfera rilassata e aperta.
L’aneddoto dell’incidente in montagna
Dopo circa 45 minuti, per ravvivare la situazione, ho raccontato la storia del mio amico Marco, che aveva avuto un incidente in montagna con la sua bici. Fortunatamente non si era fatto male, ma la bici era in pessime condizioni. Grazie alla sua abilità di pianificatore e alla sua competenza logistica, Marco era comunque riuscito a tornare a casa. Aveva con sé i pezzi di ricambio che aveva comprato in precedenza e, nonostante avesse dovuto tagliare una parte del cambio della bici e gestire i rifiuti derivanti dalla riparazione, la sua preparazione gli aveva permesso di risolvere la situazione in poco tempo. Questa storia non solo ha dimostrato l’importanza della pianificazione logistica, ma ha anche illustrato come la gestione dei rifiuti faccia parte del ciclo logistico.
Il riferimento all’Eneide
Verso la fine della lezione, avendo scoperto che più di una persona aveva fatto il liceo classico, ho accennato al libro V dell’Eneide, in cui Iride, su ordine di Giunone, convince le donne troiane a bruciare le navi per costringere Enea a stabilirsi in Sicilia. Senza una logistica efficace non si può navigare né esplorare nuovi territori. Questo riferimento classico ha aggiunto una dimensione alternativa alla lezione, mostrando come i principi della logistica siano applicabili in diversi contesti storici e letterari.
Il risultato
Questo approccio narrativo ha coinvolto tutti i partecipanti. Le storie, combinate a elementi quotidiani, esperienze personali e riferimenti letterari, hanno reso la materia più accessibile e interessante. Ci siamo fatti una bella chiacchierata, trasformando quelle ultime ore in un’esperienza interattiva e piacevole. Attraverso lo storytelling, sono riuscito a mantenere alta l’attenzione e a far comprendere concetti chiave in modo efficace e coinvolgente.
Conclusione
Incorporare lo storytelling nella formazione non è solo una questione di raccontare storie, ma di creare connessioni emotive e cognitive che facilitano un apprendimento più profondo e duraturo. I formatori possono iniziare con piccoli passi, come condividere aneddoti personali o usare metafore per spiegare concetti complessi. Con la pratica, lo storytelling può diventare uno strumento potente per trasformare l’apprendimento e ispirare i partecipanti.
Bibliografia
- Duarte, N. (2010). Resonate: Present Visual Stories that Transform Audiences. Wiley.
- Gallo, C. (2014). Talk Like TED: The 9 Public-Speaking Secrets of the World’s Top Minds. St. Martin’s Press.

Nello D’Agostino
Psicologo in formazione e vocal coach, si sta perfezionando al fine di diventare psicologo per artisti. Parimenti, mira a sviluppare programmi di formazione esperienziale per aziende, promuovendo la crescita personale e professionale.
E-mail: dagostinonello@gmail.com