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Learning Design Canvas. Uno strumento visuale per la progettazione formativa

La fase di progettazione per un corso, per un modulo formativo o per una sola lezione, sia in presenza che online, è sempre un momento importante e, per me, anche molto entusiasmante. Tra le competenze del formatore il “saper progettare” rappresenta una capacità fondamentale ma al tempo stesso impegnativa e cruciale per la buona riuscita della lezione stessa. Come afferma Maurizio Castagna in uno dei suoi libri dedicati all’argomento: “La progettazione è un’attività euristica basata su prove di errori, successivi affinamenti, ricchezza di idee e ipotesi, non è un processo rigidamente sequenziale”. È per questi motivi che ho pensato di costruirmi uno strumento semplice ed intuitivo, che mi aiutasse a realizzare questa fase così delicata e che soprattutto mi consentisse proprio di rivedere, correggere e aggiustare senza troppi problemi. Lo strumento in questione è ideale in particolare per supportare la fase di macro-progettazione di un corso o di una lezione.

Prima di addentrarmi nella sua descrizione però, vorrei fissare alcuni punti fondamentali della progettazione formativa a cui ho fatto riferimento nel realizzare questo strumento:

  • in primo luogo, è necessario distinguere tra i termini “progettazione” e “sviluppo” che spesso vengono usati in modo intercambiabile, questa differenza è ancora più importante nell’ambito dell’e-learning. La Progettazione è il processo di ideazione e definizione di una soluzione di apprendimento. Lo Sviluppo invece è il processo di costruzione della soluzione di apprendimento;
  • in secondo luogo, va detto che il formatore non è più solamente un progettista di contenuti ma deve trasformarsi in un progettista di un’esperienza di apprendimento (contenuti, attività, strumenti, canali, ecc.). Ecco perché occorre pensare al formatore come un designer che elabora le informazioni raccolte e le traduce in una configurazione armonica, le dota di struttura e le organizza, le trasforma in un progetto fluido e magnetico che sollecita la motivazione e la voglia di farne parte;
  • infine, va detto che la progettazione è una fase molto creativa ed è caratterizzata da forme di pensiero diverse da quelle di solito utilizzate. Quando pensiamo, usiamo una serie di procedure preimpostate da noi stessi che sono date dalle nostre esperienze di vita e dal significato che abbiamo dato a queste esperienze.

Perché uno strumento visual
Gli aspetti suddetti mi hanno spinto a costruire un modello visual, proprio del Design Thinking, perché per favorire la fase creativa abbiamo bisogno di lavorare su immagini, colori, associazioni di idee, suscitare la curiosità e coinvolgere emotivamente. Una mappa, o come detto un canvas (letteralmente una tela), favoriscono il pensiero creativo e agevolano il flusso collaborativo tra eventuali partecipanti.

Come funziona
Il Learning Design Canvas nasce come uno strumento pratico per agevolare la fase di progettazione. Si rifà alle metodologie visual e ai concetti del design thinking e va utilizzato con post-it in formato cartaceo o direttamente in un ambiente condiviso online (es.: mural, miro, ecc.). Può essere uno strumento collaborativo se la progettazione coinvolge più persone.

Che cosa fa
Il Learning Design Canvas aiuta a strutturare la fase di progettazione senza rischiare di dimenticare o sottovalutare alcuni aspetti, perché copre tutte le componenti di questa importante fase, dall’analisi del fabbisogno all’identificazione chiara degli obiettivi, fino alla definizione di contenuti, metodi e strumenti.

Come un qualsiasi altro canvas, anche questo strumento ha bisogno di seguire alcune regole per ottenere soluzioni efficaci. È composto da nove sezioni e per favorirne la costruzione ho inserito per ogni sezione una domanda di fondo ed una breve spiegazione. È molto importante anche seguire la sequenza di compilazione del CANVAS che riporto in figura anche se, come detto, trattandosi di uno strumento visual, in qualsiasi momento possiamo tornare indietro, correggere, eliminare, integrare o aggiungere informazioni.

PER CHI – chi sono i destinatari
Descrivere con chiarezza i destinatari cercando di comprenderne la provenienza, il contesto in cui operano, le conoscenze rispetto all’argomento del corso, le abilità possedute ecc. È importante in questo ambito distinguere tra committente e destinatario.

PER COSA – quali sono le aspettative del committente e dei destinatari
Descrivere nel dettaglio il motivo per cui partecipano e che cosa vogliono, in sostanza quali sono le loro aspettative. Anche in questo caso è bene distinguere tra committente e destinatari. In questa fase, così come suggerisce l’approccio tipico del Design Thinking, andrebbe sviluppata la capacità di empatizzare con il cliente, ossia mettersi nei suoi panni per comprendere le attese.

PERCHÉ – qual è lo scopo e la finalità del corso
Descrivere la finalità del corso e l’obiettivo di fondo che il progetto formativo si pone sulla base dei fabbisogni rilevati. In questa fase si può essere anche più generici ma è importante delineare i confini della finalità stessa, cercando di comprenderne la relazione con le aspettative identificate in precedenza. Occorre chiedersi appunto perché va fatto questo corso? A cosa serve? Può essere utile distinguere se gli obiettivi del corso sono di apprendimento, organizzativi o didattici.

QUALE – quali sono i risultati di apprendimento attesi
Questa è la fase cruciale e la sezione più importante in assoluto. È infatti necessario descrivere con chiarezza i risultati di apprendimento attesi, facendoli derivarei direttamente dall’obiettivo di fondo definito in precedenza. Come scriveva Biggs: “L’apprendimento non è qualcosa impartito o trasmesso dall’insegnante allo studente, ma qualcosa che gli studenti devono creare per sé stessi”. Quando si parla di risultati di apprendimento attesi, quindi, occorre ragionare in termini di prestazioni, ossia gli esiti di apprendimento attesi non sono un’espressione declaratoria di una direzione a cui tendere, ma sono l’esplicitazione ragionevolmente dettagliata delle prestazioni che ci si aspetta e che i partecipanti siano in grado di realizzare alla fine del percorso

CHE COSA – quali sono i contenuti del corso
In questa sezione si arriva finalmente alla descrizione di dettaglio dei contenuti, a come il corso o la lezione risultano strutturati. Occorre quindi descriverne la struttura, elencando i moduli e riportando nel dettaglio i contenuti di ciascun modulo del corso. Se è stata fatta una definizione completa ed articolata dei risultati di apprendimento attesi, questa fase non è che il completamento della precedente.

DOVE – qual è il luogo di svolgimento e le necessità logistiche
In questa sezione occorre identificare il luogo di svolgimento del corso (o i luoghi) e descrivere nel dettaglio tutti gli elementi legati alla logistica dell’aula. Sappiamo bene quanto contano gli elementi logistici per una buona riuscita di un corso, sia indoor che outdoor; il posizionamento dei tavoli, delle sedie, degli strumenti di supporto come videoproiettori o lavagne a fogli mobili ecc.

QUANDO – qual è il periodo e la durata del corso
Dopo aver definito nel dettaglio moduli e contenuti, occorre identificare bene i tempi di svolgimento del corso e la durata complessiva. È necessario essere molto precisi in questa fase e sempre coerenti con aspettative, obiettivi e risultati di apprendimento attesi, oltre che ovviamente con la struttura dei contenuti sviluppata.

COME – quali sono le modalità e le tecniche di formazione scelte
Con questa sezione si è arrivati finalmente alla descrizione di come si realizzerà il corso o la lezione e quindi è necessario specificare le modalità del suo svolgimento elencando le tecniche formative scelte (lezione frontale, role playing, project work, ecc.). Anche in questo caso risulta fondamentale essere coerenti e fare riferimento ad aspettative ed obiettivi nonché a luoghi, tempi e contenuti definiti in precedenza. Questa sezione servirà per lo sviluppo della micro-progettazione, ossia nella descrizione di dettaglio del corso stesso.

CON COSA – quali sono gli strumenti che si utilizzeranno
In questa sezione è necessario descrivere gli strumenti che si utilizzeranno per ciascun modulo (video, carte, strumenti digitali, ecc.). Come sappiamo gli strumenti utilizzati spesso ci consentono di fare la differenza per la buona riuscita di un corso o di una lezione e pertanto vanno scelti con la massima attenzione e cura. Non dimentichiamo però che sono sempre il mezzo per raggiungere gli obiettivi definiti e quindi non devono diventare lo scopo cosa che spesso mi è capitato di riscontrare nella mia attività di formatore: “…e allora abbiamo pensato perché non fare formazione con i LEGO?”.

Lo strumento che ho pensato può essere integrato, corretto, modificato come meglio credete ma spero davvero che possa esservi utile. Per chi vuole posso inviarlo via mail a chi mi scrive e sto comunque lavorando di continuo sul suo perfezionamento ed integrazione con altri strumenti e chissà che prima o poi non vada a scriverci anche un libro.

Maurizio Castagna “Progettare la formazione – Guida metodologica per la progettazione del lavoro in aula” Ed. Franco Angeli – prima edizione 1997.

Stefano Berdini

Formatore e consulente aziendale, counselor e facilitatore certificato del metodo LEGO® SERIOUS PLAY®. Formatore di organizzazione, riprogettazione dei processi, gestione del cambiamento e sviluppo delle competenze. Presidente della delegazione AIF per le Marche. Docente nel percorso Formazione Formatori sul tema della formazione esperienziale e della progettazione formativa

E-mail: info@stefanoberdini.it

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  • Stefano Berdini

    Formatore e consulente aziendale, counselor e facilitatore certificato del metodo LEGO® SERIOUS PLAY®. Formatore di organizzazione, riprogettazione dei processi, gestione del cambiamento e sviluppo delle competenze. Presidente della delegazione AIF per le Marche. Docente nel percorso Formazione Formatori sul tema della formazione esperienziale e della progettazione formativa.

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