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L’impatto dell’intelligenza artificiale sulla persona e sulla società

Il panel del 19 ottobre è stato dedicato al tema: “L’impatto dell’intelligenza artificiale sulla persona e sulla società”. È stato moderato dalla vice presidente AIF delegazione Piemonte e Valle d’Aosta, Simonetta Pozzi. Al panel hanno partecipato i relatori e le relatrici sotto elencati:

  • Daniela Aleggiani, vicepresidente Fondazione 3M,
  • Francesco Banterle, avvocato, Senior Associate Hogan Lovells, lecturer Università degli Studi di Milano,
  • Sergio Bellucci, giornalista e saggista, Comitato Promotore della Facoltà dell’Intelligenza Artificiale dell’Università per la Pace dell’ONU, autore di diversi saggi su AI,
  • Beatrice Coclite, project manager scuola Edulia – dal sapere Treccani,
  • Maria Sangiuliano, research director e partner a SmartVenice.

Il tema è stato introdotto da Sergio Bellucci, giornalista, che ha portato la sua visione dello scenario attuale ricordando la curva di Gauss per sottolineare quanto i fenomeni abbiano sempre avuto nel tempo uno stesso andamento: inizio, sviluppo, apice, declino e infine, inizio di un nuovo ciclo. La curva di Gauss si può applicare anche alla storia della civiltà industriale. Il tema dell’impatto dell’IA è legato alla sovrapproduzione, come era già successo con la crisi del ’29 e nel passaggio dalla produzione agricola a quella industriale che ha portato al crollo del sistema. I tecnici affermano infatti che con l’IA il sistema può aumentare dal 14% al 50%.

la capacità produttiva, portando così ad una crisi strutturale del sistema stesso. “Può il mondo continuare a funzionare con la logica della produzione industriale che abbiamo utilizzato fino ad oggi?”, ha chiesto Bellucci. Il problema che sta emergendo non è tanto quello di cambiare le professioni, quanto di dover attuare un cambiamento strutturale profondo.

Con la frase «il Kairos colma lo strappo con “il vecchio modo” creando un “nuovo modo”. È diventato sempre più importante sapere per capire il mondo che sarà domani.» (“Il tempo di Kairos. Intorno ad un tavolo tra memoria e futuro.” Autori Bellucci, D.Castagno, A. Di Russo) la moderatrice ha introdotto la relatrice Beatrice Coclite, della Scuola Edulia dal Sapere Treccani.

Quest’ultima ha evidenziato quanto sia importante aiutare i docenti ad acquisire competenze sull’IA e consapevolezza dei suoi potenziali benefici con l’obiettivo di allenare gli studenti a sviluppare uno spirito critico nei confronti dell’IA stessa, utilizzandola come un interlocutore socratico. A tal fine Edulia Treccani Scuola ha creato corsi per docenti, una community online aperta a docenti e dirigenti scolastici e si sta impegnando nella creazione di un curriculum digitale sull’IA da mettere a disposizione degli studenti per permettere loro di contribuire alla costruzione del futuro senza rimanerne indietro.

La parola chiave che emerge dall’intervento è “inclusione”, in quanto l’IA può aiutare a limitare la dispersione scolastica, fornendo agli insegnanti strumenti per adattare la formazione alla modalità di apprendimento del singolo.

Maria Sangiuliano ha citato lo studio sull’ingiustizia algoritmica della ricercatrice Joy Buolamwini del MIT sul riconoscimento facciale e ha precisato che il progetto Horizon Europe «BIAS» di SmartVenice si è concentrato sul settore HR e più precisamente sulla selezione e/o gestione/controllo del personale. Oggi il 47% delle aziende utilizza sistemi basati su IA per vagliare i CV e le lettere di presentazione, ma studi e ricerche hanno allertato sugli impatti negativi che l’IA può avere sulla società come riproduzione e amplificazione di bias, a seconda di come viene modellato l’algoritmo. Si rischia quindi che le decisioni in azienda siano influenzate negativamente. Con quattro università e un team interdisciplinare SmartVenice sta co-progettando un sistema di identificazione e mitigazione dei bias di genere e etnico-razziale a supporto dei recruiter.

L’IA può quindi aiutare a superare bias e portare quell’innovazione culturale che aveva sottolineato Cosimo Accoto. In questo caso la parola chiave diventa “cultura”.

Come l’IA può supportare la cultura? Daniela Aleggiani suggerisce che l’IA può essere applicata alla conservazione delle opere. La Fondazione 3M si è impegnata nella protezione e valorizzazione dell’archivio fotografico dell’azienda storica Ferrania. Per mantenere la memoria della storia industriale e metterla a disposizione della popolazione ha utilizzato le tecnologie più innovative ed affiancato alle visite negli spazi reali quelle con interazioni nello spazio virtuale e nei metaversi. L’IA avrà un ruolo sempre più importante nella valorizzazione e conservazione dell’arte, soprattutto con la diffusione degli NFT, in un mercato ancora poco regolamentato ma, come sottolinea la Aleggiani, che sarà fondamentale l’educazione.

La parola chiave che emerge a proposito dell’arte è “creatività” che conduce idealmente allo speech dell’avvocato Francesco Banterle che conclude gli interventi.  L’avvocato ha affrontato il tema di come stiano cambiando la creatività e il ruolo del creativo con AI. Ha ricordato che i primi brevetti e la tutela della proprietà intellettuale sono nati a Venezia con lo “Statuto dei novi et ingegnosi artifici” (Venezia 1474) e in Gran Bretagna «Statuto di Anna» (1710) fino ad arrivare al concetto attuale di tutela della creatività con le opere realizzate dall’IA. Nei prossimi anni avremo sempre più creazioni automatizzate create da IA: articoli di giornale, fotografie e immagini, libri e documenti con capacità generativa autonoma, in cui l’uomo sarà solo un “suggeritore”. In questo caso in cui il contributo sostanziale è della macchina le opere non saranno suscettibili di tutela e non sussisterebbe il diritto d’autore. Concludendo, Banterle ritiene che la creatività si farà a quattro mani e che, anche se l’IA darà un contributo importante, l’uomo sarà sempre una figura di primo piano.  

Simonetta Pozzi

Consulente e formatrice in corporate storytelling e marketing per XR e metaverso. Socia AIF dal 2015 è vicepresidente della delegazione Piemonte e Valle d’Aosta dal 2021. Dopo una lunga esperienza in azienda come product manager e formatrice è diventata libera professionista da otto anni, specializzandosi nelle tecnologie digitali ed immersive.  

E-mail: simonettapz@gmail.com

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