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Panel aziende – Convegno Nazionale AIF 2023

“Il verbo adatto alla gioia: cominciare.”

Peter Handke, scrittore, premio Nobel per la Letteratura nel 2019

 

Sperimentare, esplorare, tentare i primi passi nella dimensione di un’innovazione che non sappiamo dove porterà, non solo dal punto di vista della meta, ma nemmeno per la prospettiva della direzione del mutamento.

Dal panel dedicato alle aziende e alle necessità “corporate” di approcciare l’intelligenza artificiale è emerso un quadro di stato nascente, di prime incursioni in un contesto ancora non noto e, proprio per questo, particolarmente affascinante e portatore di opportunità, di opzioni, di scenari da costruire con consapevolezza e sapienza. Siamo all’inizio di una trasformazione.

Al trentacinquesimo convegno di AIF (Associazione Italiana Formatori) tre persone di diverse aziende si sono confrontate sul tema portando descrizioni di realtà in evoluzione. I loro interventi sono arrivati dopo il keynote speech di Emanuele Frontoni, Professore ordinario di Informatica all’Università di Macerata e codirector del VRAI – Vision Robotics & Artificial Intelligence Lab, che ha proposto un framework di riferimento molto concreto, con esempi tangibili, di quanto è già possibile realizzare e viene già realizzato con la tecnologia “intelligente”.

Primo panelist intervenuto, Massimo Chiriatti, non solo nella veste di CTO di Lenovo, azienda che opera nell’industry della tecnologia, dell’hardware e del software, ma anche indossando i panni dello studioso e dell’esperto di Artificial Intelligence, avendo scritto più testi sul tema, tra cui i volumi “#Humanless, l’algoritmo egoista” (Hoepli, 2019) e “Incoscienza artificiale: come fanno le macchine a prevedere per noi” (Luiss University Press, 2021).  Il punto di vista di Chiriatti è che le macchine, anche se sempre più sofisticate, rimarranno pur sempre mere esecutrici di istruzioni impartite degli esseri umani sotto forma di numeri e formule, che poco hanno a che vedere con facoltà tipicamente umane come le emozioni, il coraggio, la responsabilità o l’immaginazione. Insomma, anche nelle aziende che sperimenteranno AI, il nodo cruciale sarà quello della governance.

Successivamente ha portato la propria testimonianza Valentina Tronconi, Senior Design Manager EMEA, di 3M, azienda che, da sempre, si caratterizza per essere all’avanguardia nella spinta all’innovazione e all’introduzione di tecnologie abilitanti l’accesso a un presente più evoluto. Tronconi ha raccontato l’esperienza della realtà virtuale e del metaverso nel quale 3M ha sperimentato il design di nuovi prodotti. Il video di persone che indossano i visori ha fatto toccare con mano l’esperienza della realtà aumentata.

Ulteriore relatore, Andrea Del Chicca, intervenuto nel duplice ruolo di direttore del personale, organizzazione e welfare di Trenord (settore trasporti) e di vicepresidente nazionale di AIDP, Associazione Italiana per la Direzione del Personale. Con questo secondo cappello, ha raccontato la ricerca di AIDP – presentata al CNEL a livello nazionale il giorno prima del convegno AIF e condotta in collaborazione con Doxa e LabLaw – sul tema “Robot, Intelligenza Artificiale e lavoro in Italia”. D     alla ricerca emerge che molte aziende stanno sperimentando l’AI nei processi produttivi e molte altre stanno pensando a come approcciarsi a questo nuovo scenario.

Insomma, siamo davvero all’inizio di un vero e proprio cambio di paradigma nella formazione corporate. Per cogliere al meglio il cambiamento dobbiamo “allontanarci dal bordo della pozzanghera” per prendere la rincorsa e riuscire a saltare con maggiore lancio, come ha proposto con un’immagine suggestiva il filosofo Luciano Floridi. Del resto, Platone scriveva: “L’inizio è la parte più importante del lavoro”.

Con l’uso dell’intelligenza artificiale nel training delle aziende siamo davvero all’inizio.

Enrico Cerni

Veneziano ma anche molto europeo, lavora nella Corporate Academy di Generali Italia. Da lungo tempo appassionato ai processi di apprendimento delle persone, si interessa di innovazione e di “pozzanghere da saltare”, cercando di esplorare i passi indietro da compiere per poter gestire balzi in avanti più consapevoli ed efficaci. Gli approcci complessi alla realtà, lo aiutano in queste riflessioni.

E-mail: enrico.cerni@generali.com

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