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Professionalità e formazione degli Organismi Indipendenti di Valutazione

Cenni sull’evoluzione della valutazione di performance nel settore pubblico

Nel nostro Paese la figura del valutatore delle performance delle Pubbliche Amministrazioni nasce alla fine degli anni ’90 con la norma istitutiva dei Nuclei di Valutazione. I Nuclei, composti in prevalenza da soggetti esterni alle amministrazioni, furono inizialmente costituiti per valutare le prestazioni dei manager pubblici al fine dell’eventuale corresponsione della premialità correlata al raggiungimento di risultati di particolare rilevanza e qualità. Successivamente, nel 2009 la c.d. Riforma Brunetta ha rafforzato la funzione valutativa nella propria indipendenza con l’istituzione degli Organismi Indipendenti di Valutazione (di seguito OIV), meglio precisandone la finalità (miglioramento dei servizi alla comunità e crescita professionale del personale), attribuendogli anche il compito di valutare le performance delle organizzazioni pubbliche nel loro complesso e non più solo quelle individuali del management.

Successivi provvedimenti hanno attribuito ai valutatori ulteriori compiti di controllo via via più rilevanti, affiancando all’originario ruolo di agente di cambiamento anche le funzioni di natura ispettiva, non sempre facilmente conciliabili con l’originaria vocazione.

Finalità della valutazione di performance

La finalità primaria della valutazione di performance è orientare al miglioramento l’agire dell’organizzazione e del suo management. Nel settore pubblico la spinta al miglioramento costituita dalla valutazione è tanto più rilevante e preziosa in quanto, tipicamente, la Pubblica Amministrazione non è soggetta all’entità “mercato” come determinante agente regolatore; il valutatore pubblico diventa quindi un insostituibile stimolo di innovazione e cambiamento il cui apporto deve contribuire a generare valore per le comunità amministrate, in linea con quanto la competizione tipica delle economie di mercato spinge l’azienda privata a evolvere e migliorare il proprio prodotto.

Per generare questa spinta innovativa il valutatore pubblico, oltre ai “ferri del mestiere” più tipici (strumenti di management, di pianificazione, di misurazione e valutazione di performance di varia tipologia), deve poter disporre di elementi comparativi tra realtà simili all’interno del contesto pubblico in cui opera; deve saper individuare, diffondere e rendere metabolizzabili le buone prassi, in sintesi deve saper seminare il miglioramento.

A tal fine risulta chiaro come l’esperienza di più realtà pubbliche omologhe, che il valutatore può mettere in circolo nella vita dell’Ente pubblico, sia un importante elemento di valore e, concretamente, significhi poter rendere disponibili metodologie diverse, casistica più ricca, nuovi strumenti, soluzioni a problemi già altrove qualificati e, auspicabilmente, risolti.

Ruolo e competenze del valutatore di performance pubbliche

Per realizzare appieno le finalità anzidette, il valutatore di performance pubbliche (di seguito spesso chiamato OIV, Organismo Indipendente di Valutazione) deve avere compiuta coscienza del proprio ruolo e delle complesse interazioni tra i diversi soggetti con cui si relaziona (amministratori pubblici, tecnostruttura interna, stakeholder, organi esterni di controllo, …), deve possedere specifiche competenze relative al contesto pubblico in cui opera, in sintesi deve possedere un profilo ed un approccio altamente e latamente consulenziale.

Ciò significa essenzialmente possedere un know-how spiccatamente multidisciplinare, saperlo contestualizzare e saperlo trasferire alla dirigenza pubblica al fine di orientarne i comportamenti ed i risultati mediante la leva della valutazione, nonché presidiare le principali variabili di mix organizzativo delle pubbliche amministrazioni, tra cui in particolare si evidenziano:

  • la visione d’insieme dell’organizzazione;
  • il controllo strategico e di gestione;
  • la gestione e valorizzazione delle risorse umane;
  • l’analisi e la revisione dei processi di produzione di valore;
  • la comunicazione organizzativa;
  • i fondamenti di finanza e contabilità pubblica nonché i loro riflessi sugli aspetti programmatori, anche con riferimento al contesto allargato in cui l’ente esprime le proprie funzioni ed eroga i servizi, e in particolare al mondo degli organismi partecipati;
  • la contrattualistica di lavoro nazionale di settore e i contratti decentrati con i relativi orientamenti applicativi e la giurisprudenza aggiornata;
  • norma e prassi sui temi di maggiore rilievo per i compiti attribuiti;
  • norma e prassi in materia di prevenzione della corruzione e trasparenza

Il Forum Nazionale degli OIV – Organismi Indipendenti di Valutazione

In questo quadro, il Forum Nazionale degli Organismi di valutazione, evento annuale giunto nel 2023 all’ottava edizione, ha lo scopo di realizzare momenti di confronto sui temi della valutazione e della valorizzazione del merito, del miglioramento del sistema pubblico, delle competenze e della gestione manageriale. Le edizioni si sono tenute a presso la Regione Calabria e l’Università Magna Graecia di Catanzaro, a Roma presso la Camera dei Deputati, a Milano presso la Camera di Commercio e negli anni di pandemia da remoto; gli eventi hanno visto un’ampia partecipazione di professionisti, dirigenti pubblici, docenti. L’evento è stato promosso dalla Rete Nazionale degli Organismi di valutazione www.retenazionaleoiv.it  realtà associativa spontanea promossa da Pietro Bevilacqua, Angelo Maria Savazzi e Bruno Susio, professionisti di rilievo nazionale della valutazione, della consulenza di direzione e della innovazione nelle amministrazioni pubbliche, unitamente ad APCO Associazione Nazionale dei Consulenti di Management. La Rete Nazionale OIV attualmente ha circa 500 aderenti su tutto il territorio nazionale e, oltre al forum, organizza momenti di confronto tra gli aderenti sui temi diversi che concernono il ruolo, la professionalità, la formazione, le competenze, le relazioni con gli organi interni delle amministrazioni.

Il Forum OIV 2023 e la formazione degli OIV

Il Forum OIV 2023, ospitato dall’Università “Magna Graecia” di Catanzaro nel mese di ottobre scorso, ha trattato del ruolo, della professionalità e della formazione degli OIV, nonché delle prospettive evolutive degli organismi di valutazione quali agenti di cambiamento e di miglioramento delle Amministrazioni pubbliche, delle più efficaci modalità per rendere effettivo il tema del merito, sviluppare le competenze interne, valorizzare il personale.

Sul tema della formazione degli OIV, obbligatoria per Decreto del Ministro della Pubblica Amministrazione dal dicembre del 2017, all’atto dell’istituzione dell’Elenco Nazionale degli OIV, si è incentrata una specifica sezione del Forum 2023; in essa è stato presentato uno screening dell’attuale offerta formativa certificata e sono state formulate proposte e considerazioni prospettiche. Lo stesso decreto definisce gli ambiti tematici su cui la formazione obbligatoria debba vertere, e cioè misurazione e valutazione della performance organizzativa e individuale (ambito di gran lunga prevalente nell’offerta formativa attuale), pianificazione, risk management, controllo di gestione e programmazione finanziaria e di bilancio.

Al momento sono 32 le agenzie formative certificate all’erogazione dei corsi accreditati dal Dipartimento della Funzione Pubblica e dalla SNA Scuola Nazionale di Amministrazione: le suddette agenzie sono in prevalenza (20) di diretta emanazione del mondo accademico, in numero molto minore sono associazioni di categoria, Fondazioni e altre realtà no profit,  emanazione di Regioni ed Enti Locali, in un solo caso si tratta di un Ente pubblico non economico nazionale con specifica vocazione al settore della sanità pubblica.

Nonostante il significativo numero delle agenzie formative certificate e il rilevante numero dei corsi proposti, alcuni temi di elevato interesse risultano scarsamente trattati, quali il valore pubblico e i relativi indicatori di impatto che ne consentono misurazione e valutazione, la valutazione partecipativa e la customer satisfaction, le pari opportunità (ambiti questi ultimi di specifica competenza dell’OIV).

Alcuni argomenti di grande rilevanza al fine dell’efficacia dell’azione valutativa risultano trascurati, quali la funzione dell’OIV nella cura della chiarezza e leggibilità dei documenti di performance e nella comunicazione interna ed esterna della valutazione sia della performance organizzativa sia di quella individuale dell’Ente; altro tema che meriterebbe assoluta centralità, ma che purtroppo non trova adeguato riscontro tra quelli trattati dai corsi proposti, è quello della gestione del low performer (leggi: basso rendimento n.d.r.), aspetto questo strettamente connesso alla generazione di concreti momenti di miglioramento e valorizzazione del personale delle Pubbliche amministrazioni.

In generale, nell’offerta formativa accreditata si riscontra un focus assolutamente prevalente su aspetti normativi e procedurali ed una assai modesta attenzione alle soft skill del valutatore. Si auspica che nel prossimo futuro anche i contenuti didattici della formazione obbligatoria possano orientare sempre più, e meglio, al cambiamento e all’innovazione l’azione degli OIV con una proposta che, senza tralasciare norma e procedure, possa raggiungere gli obiettivi formativi: sul cambiamento, sulla valorizzazione del capitale umano e sull’innovazione.



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