Gruppo “Sostenibilità e Generatività” del XXXII Convegno Nazionale AIF
Otto Scharmer e la teoria U
Il lavoro di Scharmer [1]Claus Otto Scharmer nato nel 1961 è docente senior presso la Sloan School of Management (MIT) e co-fondatore del Presencing Institute. Presiede il programma MIT IDEAS per … Continue reading è la continuazione della ricerca di P. Senge [2]P. Senge, The Fifth Discipline: The art and practice of the learning organization, Doubleday, New York, 1990 e The Fifth Discipline Fieldbook, 1994, The Dance of Change 1999, Presence: Human Purpose … Continue reading, fondatore, insieme ad alcuni colleghi e diverse multinazionali, del Centro per l’Apprendimento Organizzativo del MIT, all’inizio degli anni ‘90.
Negli anni ‘70, Senge era dottorando e faceva parte del gruppo MIT System Dynamics che aveva prodotto l’influente studio sui limiti alla crescita [3]J. Forrester, World Dynamics, 1971 e Donella H. Meadows, Dennis L. Meadows, Jørgen Randers, and William W. Behrens III e altri 17 ricercatori, Limits to Growth (LTG) rapporto commissionato dal Club … Continue reading e che aveva contribuito a innescare il movimento ambientalista mondiale. Nel suo lavoro, Senge ha notato come nei dottorandi di System Dynamics fossero ben sviluppate le capacità di analizzare i sistemi rotti della nostra società attuale. Ma l’impatto pratico sulla modifica di uno qualsiasi di questi sistemi è stato quasi nullo.
Sulla base di questa sconcertante osservazione, Senge si interessò alla dimensione comportamentale del cambiamento. Il libro di Senge The Fifth Discipline era basato sulla fusione di (1) dinamiche di sistema, (2) cambiamento organizzativo e (3) processi creativi. Ciò che è emerso da questa sintesi ha prodotto il concetto su cui si sono concentrati i lavori del Centro di apprendimento del MIT e una serie iniziale di metodi e strumenti da loro sviluppati.
Dopo alcuni anni, Senge notò che gli strumenti funzionavano molto bene nelle mani di alcuni professionisti ma che in altri casi l’applicazione degli stessi strumenti non portava a cambiamenti significativi.
Perché gli stessi strumenti erano efficaci nelle mani di alcuni e inefficaci nelle mani di altri?
Per rispondere a questa domanda O. Scharmer, chiamato da P.Senge, iniziò la sua ricerca conducendo 150 interviste [4]cf interviste svolte da O. Scharmer https://www.presencing.org/aboutus/theory-u/leadership-interview, molte delle quali condotte con Joseph Jaworski, con leader, imprenditori, innovatori e partecipando attivamente ai processi di cambiamento nelle aziende, nei governi e nelle comunità.
Il risultato di questo lavoro è la Teoria U, una struttura per l’apprendimento, la guida, l’innovazione e il cambiamento profondo dei sistemi. Chiamiamo questo quadro Teoria U per la forma del disegno usato per raffigurarlo. È stato completamente descritto nel libro Theory U e nel volume Presence di cui Otto Scharmer è coautore con Peter Senge, Joseph Jaworski e Betty Sue Flowers.
Scharmer parte da due constatazioni: che siamo di fronte a tre disconnessioni – con la Natura, con la Società e con il nostro potenziale più alto – e che le nostre azioni producono dei risultati che nessuno vuole.
Per affrontare questa situazione Scharmer propone dei giochi con gli specchi che permettano di osservare come i soggetti ascoltino e di notare come i risultati (generativi o no) dipendano sia dalla qualità che dal tipo di ascolto utilizzato. Lo schema che ne emerge non è di tipo lineare problema-soluzione, ma una discesa di consapevolezza di sé e degli altri seguendo un processo a forma di U, scendendo inizialmente dentro di sé per arrivare ad una consapevolezza profonda del proprio modo di osservare e di agire.
In questo modo, avendo arato il terreno della propria percezione, si arriva alla parte più bassa della U dove ci si trova a domandarsi “Chi sono? Quale è il mio lavoro sul pianeta? Quale è il mio potenziale più alto?”.
Durante la discesa la mente, il cuore e la volontà delle persone si aprono e arrivano pronti ad affrontare tali domande, a collaborare con gli altri e ad accogliere un futuro che vuole emergere. Le persone, avendo sospeso paura, pregiudizio, cinismo, e lasciato andare il superfluo, cominciano poi la risalita della U, proponendo azioni concrete che sfoceranno in prototipi da testare in comunità.
La teoria, come si è visto, offre una serie di principi e pratiche utili a lasciare andare il passato e creare collettivamente un futuro che vuole emergere, proponendo un metodo che permetta ad individui ed organizzazioni di sviluppare il loro potenziale più alto.
Il punto più originale di questa ricerca consiste in una tecnologia sociale che permette di acquisire non soltanto una consapevolezza dell’importanza dell’ascolto profondo di sé, ma anche gli strumenti per realizzare dei progetti condivisi di trasformazione dei luoghi di lavoro e della società. In questo modo si può cambiare la prospettiva da egocentrica a ecosistemica.
Secondo Otto Scharmer e Katrin Kaufer [5]C. Otto Scharmer and Katrin Kaufer, Leading from the Emerging Future: From Ego-System to Eco-System Economics, San Francisco: Berrett-Koehler, 2013, per trasformare i sistemi sono necessarie:
- l’apertura della mente, per rimuovere le vecchie abitudini e riuscire a guardare il nuovo;
- l’apertura del cuore per guardare i problemi non solo dal punto di vista personale ma anche da quello degli stakeholder;
- l’apertura della volontà per lasciare andare il vecchio ed accogliere il nuovo.
Queste tre aperture coincidono con i punti ciechi che comunemente viviamo nei modelli di cambiamento personale ed organizzativo.
In fondo alla U si trova una porta e dobbiamo decidere cosa lasciare andare e cosa far entrare. Lasciare andare il nostro vecchio ego è necessario per permettere al nostro futuro potenziale più alto di emergere.
Dobbiamo creare la possibilità dell’essenza, uno spazio dove il nostro sé attuale e il nostro migliore “Io” futuro si incontrino, dobbiamo creare le condizioni per apprendere ad apprendere, attraverso un ascolto autentico, profondo, connesso, lasciando che il nostro sé attuale e il nostro migliore “Io” futuro risuonino l’uno con l’altro. Una volta che un gruppo supera questa soglia, nessuno rimane lo stesso individuo. I membri e il gruppo nel suo insieme iniziano ad operare con un livello elevato di energia e un senso di possibilità future.
Nel 2006 il Presencing Institute è stato fondato come piattaforma per il progresso della ricerca e della pratica sul cambiamento dei sistemi. È basato sulla consapevolezza, sulla Teoria U. Rappresenta un movimento di professionisti che applicano questi strumenti per realizzare il cambiamento nel mondo.
Nel 2015, Otto Scharmer ha co-fondato il MITx u.lab [6]cf https://www.presencing.org/programs/course/landing-page/ulab_1x/at_a_glance , un enorme corso online aperto (MOOC) di 14 settimane per guidare il cambiamento profondo, che da allora ha attivato un ecosistema globale di cambiamento trasformazionale che coinvolge più di 160.000 utenti provenienti da 185 paesi.
Nel marzo 2020, Otto Scharmer e i suoi colleghi del Presencing Institute hanno lanciato GAIA [7]cf https://www.presencing.org/gaia (Global Activation of Intention and Action), un viaggio di apprendimento profondo online gratuito, orientato verso un profondo rinnovamento personale, sociale e planetario. Il Vice Segretario generale delle Nazioni Unite ha nominato Otto Scharmer come membro del Consiglio consultivo per l’apprendimento delle Nazioni Unite (UN Learning Advisory Council) per l’Agenda 2030.
Bibliografia:
- Scharmer, Claus Otto, Theory U: leading from the emerging future, San Francisco: Berrett-Koehler, 2016.
- Otto Scharmer, Theory U: Leading from the Future as it Emerges 2nd Edition, 2016
- Otto Scharmer and Katrin Kaufer The Essentials of Theory U: Core Principles and Applications,2018
Viviana Olivieri
Laureata in scienze della formazione e giornalismo, formatrice esperta in umanizzazione delle cure, Editorialista e scrittrice, vice presidente AIF Veneto, comitato scientifico AIF “Premio Basile.
E-mail: vivianaolivieri7@gmail.com
Elena Piani
Laureata in economia e management, formatrice esperta in competenze trasversali e innovazione sociale, socia AIF delegazione Toscana.
E-mail: elena@pianiprojects.com
Riferimenti
↑1 | Claus Otto Scharmer nato nel 1961 è docente senior presso la Sloan School of Management (MIT) e co-fondatore del Presencing Institute. Presiede il programma MIT IDEAS per l’innovazione intersettoriale ed è autore / coautore di diversi libri. https://www.ibs.it/teoria-u-fondamentali-principi-applicazioni-libro-otto-scharmer/e/9788868962029 |
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↑2 | P. Senge, The Fifth Discipline: The art and practice of the learning organization, Doubleday, New York, 1990 e The Fifth Discipline Fieldbook, 1994, The Dance of Change 1999, Presence: Human Purpose and the Field of the Future, con O.Scharmer, J.Jaworski & B.Sue Flowers, 2005. |
↑3 | J. Forrester, World Dynamics, 1971 e Donella H. Meadows, Dennis L. Meadows, Jørgen Randers, and William W. Behrens III e altri 17 ricercatori, Limits to Growth (LTG) rapporto commissionato dal Club de Rome, 1972 uno studio sulle variabili della popolazione, produzione alimentare, industrializzazione, inquinamento e consumo di risorse naturali non rinnovabili, utili per le previsioni economiche, sociali e ambientali. |
↑4 | cf interviste svolte da O. Scharmer https://www.presencing.org/aboutus/theory-u/leadership-interview |
↑5 | C. Otto Scharmer and Katrin Kaufer, Leading from the Emerging Future: From Ego-System to Eco-System Economics, San Francisco: Berrett-Koehler, 2013 |
↑6 | cf https://www.presencing.org/programs/course/landing-page/ulab_1x/at_a_glance |
↑7 | cf https://www.presencing.org/gaia |
Ciao Elena i miei più sinceri complimenti per l’articolo