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Due novità nel panorama AIF: in arrivo la terza edizione del percorso Formazione Formatori Digitale e Form&Immagine: cinema, arti visive e digitalizzazione

Formazione Formatori Digitale: in arrivo la terza edizione

Siamo oramai arrivati a proporre la terza edizione del percorso Formazione Formatori digitale.
Questo significa che è un modello che sta piacendo e che funziona. Un’idea che abbiamo costruito al fine di rispondere alle nuove esigenze e per formare il cosiddetto “digital trainer”.

Il digital learning ha bisogno di un digital trainer?

La massiccia introduzione delle tecnologie digitali ha iniziato a determinare, nel bene e nel male, nuovi modelli e, soprattutto, nuove esigenze formative. Modelli più pervasi e veloci, che spesso richiedono ai formatori di sviluppare competenze digitali, da quelle più hard, di tipo tecnico, a quelle narrative, come il personal branding, oltre ad una nuova mentalità spesso descritta attraverso l’inglesismo “digital mindset”. Essendo sperimentali, questi modelli vanno monitorati e poi valutati per comprendere l’evoluzione e i nuovi trend dell’e-learning, o meglio dell’apprendimento online, e del cosiddetto digital social learning.

La necessità di sviluppare nuove competenze, come quelle digitali, o una nuova mentalità, come il cosiddetto digital mindset, servono affinché i formatori possano riuscire a rispondere alle nuove richieste provenienti dal mercato e ad orientarsi verso l’uso di nuove tecnologie per svolgere lezioni o utilizzare nuovi tool per stimolare l’apprendimento.

Negli ultimi anni Aif ha messo in campo differenti strategie che hanno avuto e stanno tutt’ora avendo il compito di sondare questo terreno. Perché per iniziare a comprenderlo bisogna esplorarlo. Pertanto, un gruppo eterogeneo di membri della comunità AIF, di cui facciamo parte, ha deciso di progettare un corso di formazione con l’obiettivo di lavorare alla creazione di un profilo professionale avvezzo all’uso delle nuove tecnologie digitali nel campo formativo e che approcci in modo nuovo la formazione.
Per farla breve, un formatore capace di utilizzare diversi strumenti digitali e di riuscire così a promuovere lezioni online in modo proattivo.
Ovviamente tutto ciò non deve dimenticare il valore dell’apprendimento e non possiamo appiattirci sul solo uso delle tecnologie o fermarci a parlare del mindset digitale, cadendo così nei falsi miti delle ideologie.

Una formazione formatori digitale: alcune esperienze da valutare

Il percorso-pilota che si svolse tra i mesi di marzo e di giugno del 2021 ha avuto l’obiettivo di lavorare per costruire dei moduli formativi per far apprendere l’utilizzo di strumenti utili a sviluppare le competenze digitali di base. Il principale obiettivo è stato quello di costituire una nuova figura nel mondo della formazione, definibile con il termine di “digital trainer”.
Con la seconda edizione abbiamo invece cercato di rafforzare gli aspetti più funzionali, notati durante la prima sperimentazione, per riuscire a disegnare un prototipo del corso formazione formatori digitale più efficiente e maggiormente replicabile.
La terza edizione, che dovrebbe iniziare a breve, sarà perciò la prova della riuscita della nostra progettazione.

Dalle analisi compiute, in ogni caso, abbiamo potuto constatare l’importanza di far apprendere fin dall’inizio una cassetta degli attrezzi digitali minima ai nostri partecipanti (ossia utilizzare il drive, svolgere web meeting, utilizzare strumenti quali LMS o social, o tool di instant messagging, e non solo). Apprendimento che viene poi messo in pratica dai partecipanti durante il project work in cui devono progettare una lezione ed esporla davanti all’aula su una tematica a loro scelta (attraverso una divertente modalità che abbiamo chiamato “Master CheF”).

All’interno del percorso vengono svolte diverse esercitazioni, anche laboratoriali, per far acquisire praticamente al “digital trainer” la capacità di utilizzare la cassetta degli attrezzi digital.
Ma per rendere l’esperienza formativa più continuativa sono state utilizzate fondamentalmente tre tecnologie:

  • una piattaforma LMS (Learning Management System), come Moodle, per la gestione dei materiali prodotti dallo staff e dai docenti del corso. Materiali che i partecipanti poteva usufruirne in modo asincrono;

  • un social come Yammer per stimolare la discussione tra i partecipanti al corso di formazione;

  • Zoom per fare le lezioni live streaming (che potevano essere visualizzate on demand sulla piattaforma Moodle sviluppata).

Questo ha determinato un corso di formazione online puro caratterizzato da una duplice temporalità, sincrona e asincrona, sviluppata attraverso una parte più “statica” (in cui il partecipante potesse scaricare in modo asincrono diversi contenuti), quella più “interattiva” (dove il gruppo poteva dialogare ed esprimersi per trovare soluzioni o caricare le esercitazioni svolte) e le lezioni in live streaming.

 


Paolo Viel

Vicepresidente di AIF – Associazione Italiana Formatori, Responsabile del Percorso Formazione Formatori, specializzato in formazione esperenziale e formazione formatori.

E-mail: paolo.viel@gmail.com


Ugo Calvaruso

Practical philosopher, Innovation Manager, Training Manager, specializzato in progettazione formativa, apprendimento organizzativo, piattaforme digitali e sviluppo di processi di innovazione. Ha curato l’inserto “Techné” presso Il Quotidiano del Sud e, attualmente, collabora con la testata giornalistica Il Denaro.

E-mail: u-calvaruso@hotmail.com

Form&Immagine: cinema, arti visive e digitalizzazione

La proposta

Form&Immagine è figlio del ForFilmFest, prodotto di grande successo di AIF del primo decennio del secolo. Di quello riprende l’amore per il cinema e, più in generale, per le arti visive. Form&Immagine è però anche figlio di tutto ciò che è avvenuto in questi anni tumultuosi, tra svolta iconica e digitalizzazione, tra pandemia e trasformazione delle organizzazioni.

Per questo Form&Immagine conserva alcuni tratti di quell’esperienza, riproponendoli all’interno di un format totalmente ripensato e rinnovato.

Innanzitutto, Form&Immagine si propone non più come un evento a se stante ma come un percorso che si svilupperà nel corso dell’anno, alternando momenti e modalità di lavoro diverse, tra eventi in presenza e webinar, tra cinema, lecture e laboratori e logica flipped.

La promessa

Form&Immagine offre una risposta inedita ad un insieme crescente di domande che i formatori si pongono da anni, ma che l’esperienza della pandemia e del distanziamento ha drammaticamente accentuato:

  • riavviare una riflessione sulla c.d. “svolta iconica”, la sfida culturale più rilevante emersa con sempre maggiore forza negli ultimi decenni, da quando cioè l’immagine è diventata protagonista indiscussa nell’esperienza umana e origine del più grande salto cognitivo dopo la parola e la stampa;

  • approfondire il senso e il significato che il “lavoro con le immagini” (cinema, ma non solo) ha nei processi di apprendimento e nella relazione tra formatore e formandi;

  • affrontare la questione dell’impatto della digitalizzazione sulle organizzazioni, sui ruoli e sui processi formativi;

  • fare i conti con le questioni logistiche e operative della moltiplicazione delle forme blended nella formazione, tra lavoro individuale e gruppale, tra presenza e online, tra sincrono e asincrono.

Gli strumenti

Nella “cassetta degli attrezzi” del formatore, le immagini rappresentano senza dubbio un formidabile atout; la promessa è che la loro chiarezza, la loro trasparenza e la loro semplicità, possano fornire un armamentario di grande efficacia anche al più incerto e inesperto dei formatori. Le immagini sono lì, a disposizione, una specie di pret-à-porter potenzialmente inesauribile, aumentato oltretutto a dismisura dalla rete e dai social media.

Una tale abbondanza ha generato entusiasmi ma anche distorsioni, ha illuso ma anche sconcertato. Inondati da sollecitazioni visive, abbiamo perso di vista la loro natura linguistica, finendo per trasformare, ingannevolmente, l’atto della visione in criterio di verità.

Affermare  il superamento del paradigma linguistico a favore di quello visuale, dentro a quella che è stata definita “Iconic turn”, la svolta culturale secondo la quale la nostra epoca è caratterizzata da un imponente uso delle immagini, ha reso ancora più acuta e drammatica l’assenza di un sapere adeguato a decifrarle:  tale sapere, un tempo appannaggio di artisti e creativi, deve socializzarsi e costituire la premessa per una considerazione consapevole delle implicazioni della dittatura iconica.

Da questa premessa nasce il percorso “Form&Immagine” che, attraverso proposte a diversi livelli di approfondimento, intende fornire a professionisti/e dell’apprendimento occasioni per aggiornare le competenze che nel mondo della formazione si rende sempre più necessario acquisire per maneggiare in modo efficace e maturo il variegato e mutevole universo delle immagini e dei linguaggi visuali.  

 


Dario Forti

Psicologo, psicosocioanalista, consulente di sviluppo organizzativo, formatore, saggista; amministratore unico della società di consulenza Skolé Srl

E-mail: darioforti@skole.it


Dario D’Incerti

Si occupa di produzione di audiovisivi per uso pubblicitario, istituzionale e didattico. Svolge altresì attività di consulenza nel campo cinematografico e di ricerca sul tema del rapporto fra cinema e formazione. Su questi argomenti ha all’attivo svariati articoli ed è autore di due volumi, “Schermi di Formazione” (2000) e “Nuovi schermi di formazione” (2007), entrambi editi da Guerini & Associati. E’ presidente dell’Associazione Culturale Cinelogos.

E-mail: dario.dincerti@gmail.com

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